ARASON, Jón
Nacque nel 1484; consacrato vescovo di Hólar nel 1524, fu l'ultimo vescovo cattolico dell'Islanda. Espulso dalla sua sede per opera dell'altro vescovo, Ögmundur Pálsson di Skálholt, visse qualche tempo in esilio. Tornò poi ad Hólar ed ebbe contese con il re Cristiano III di Danimarca, fervido instauratore del luteranismo nell'isola. Energico e spregiudicato, l'A. si accordò con Ögmund; ed insieme con lui si oppose alla nuova dottrina, proclamando che essa oltrepassava i limiti della sua intelligenza e che nessun mutamento poteva egli ammettere nei riti della Chiesa e nel sacramento della messa. E continuò l'opposizione, incoraggiato anche da una lettera di Paolo III, pur dopo la prigionia di Ögmund e la sua morte (1542). Le lotte di famiglia si confusero, come in passato, con le lotte religiose, e dopo varî anni di discordie sanguinose, durante i quali furono commessi atti d'inaudita crudeltà e violenza, l'A. fu catturato dai fautori della Riforma, e venne dal tribunale dell'isola condannato alla decapitazione, insieme coi suoi due figli. La sentenza fu eseguita il 7 novembre 1550, dopo di che la Riforma venne adottata in tutta l'isola.
Bibl.: Islandske Annaler indtil 1578, Cristiania 1888; Diplomatorium Islandicum, Copenaghen 1857 segg.; Sars, Udsigt over den norske Historie, Cristiania 1873-1891, voll. 4; Harboe, Om Reformationen i Island, in Lobenh. Vidensk. Selsk. Skrifter, V, p. 209 segg.; VI, p. 1 segg.