KENYATTA, Jomo
Uomo politico kenyota, nato a Ichaweri nel 1893 e morto a Mombasa il 22 agosto 1978. Il suo vero nome era forse Kamauwa Ngengi. Originario della tribù dei Kikuyu, la più numerosa e potente del Kenya, ai Kikuyu egli dedicò sia i suoi studi etnologici che la sua militanza di nazionalista. Incominciò a fare politica a Nairobi nel 1920, prima come membro della East African Association e poi come segretario generale della Kikuyu Central Association. Il tema centrale era già allora l'occupazione delle terre africane da parte dei coloni bianchi. Nel 1931 partì alla volta dell'Inghilterra dove rimase per 15 anni studiando inglese, linguistica e antropologia. Viaggiò in Europa e studiò anche in URSS. Nel 1946 fece ritorno in Kenya e nel 1947 divenne presidente della Kenya African Union (KAU) acquistando in breve un forte ascendente in tutto il paese.
Quando nel 1950 si manifestarono i sintomi di quella che sarà la rivolta dei Mau Mau, K. fu accusato di esserne l'ispiratore e il capo; nel 1952 fu arrestato e nel 1953 fu condannato a 7 anni di carcere. K. negò sempre ogni connessione fra la KAU e i Mau Mau. Uscì di prigione nel 1959, ma solo nel 1961 poté riprendere in piena libertà l'attività politica. Fu chiamato alla presidenza della Kenya African National Union (KANU), che, pur senza particolari concessioni agli estremismi dei Mau Mau, interpretava il filone radicale del nazionalismo kenyota, imperniato sempre sui Kikuyu. Nel 1963 il Kenya divenne indipendente sotto la guida di K., che nel 1964 assunse le funzioni di presidente della Repubblica. Progressivamente la sua leadership si fece sempre più conservatrice e autoritaria, oscurata anche dai molti scandali che coinvolsero, se non la sua persona, certo la sua famiglia.
Bibl.: J. Murray-Brown, Kenyatta, Londra 1972; G. Arnold, Kenyatta and the politics of Kenya, ivi 1974; J. Kenyatta, La montagna dello splendore (Facing Mount Kenya), trad. it., Milano 1977.