Drammaturgo inglese (n. tra il 1570 e il 1580 - m. tra il 1625 e il 1634). Autore di opere d'esordio scritte in collaborazione con altri, firmò poi due grandi tragedie di soggetto italiano, The white devil (circa 1607-12, pubbl. 1612) e The duchesse of Malfi (rappr. circa 1616, pubbl. 1623), che restano tra le opere maggiori prodotte alla fine del periodo aureo del teatro elisabettiano.
Figlio di un sarto londinese e lui stesso membro della Merchant taylors' company, nel 1602 iniziò a scrivere opere drammatiche in collaborazione. Formò il sodalizio più duraturo con Th. Dekker, con il quale tra il 1603 e il 1607 produsse fra l'altro Westward Hoe e Northward Hoe. Per suo conto W. scrisse il prologo al The malcontent di J. Marston (1604) e una serie di trentadue "caratteri" per la sesta edizione dei Characters di sir Thomas Overbury; compose la tragicommedia The devil's law case (rappr. prima del 1619, pubbl. 1623) e la tragedia classicheggiante Appius and Virginia (rappr. prima del 1619, pubbl. 1654). In questa attività, che certo non distinguerebbe W. dagli altri mestieranti della penna e del teatro, s'inserì una breve e improvvisa vampata di genio che gli fece scrivere le sue due opere maggiori:The white devil e The duchesse of Malfi . La prima ha per argomento la passione del duca di Bracciano per Vittoria Accoramboni, con i delitti cui diede origine; avvenimenti giunti a conoscenza di W. per un imprecisato tramite, forse orale. La seconda si basa sulla persecuzione della duchessa di Amalfi da parte dei fratelli per il suo matrimonio col maggiordomo Antonio Bologna. Fonte è una novella di M. Bandello (I, 26), giunta a W. per il tramite di F. de Belleforest. Le due tragedie, in cui il senso della fatalità è connaturato nei personaggi, sono colme di orrore, senza luce di speranza, e contengono momenti di intensa poesia.