RUSSELL, John
Uomo politico inglese, nato a Londra il 18 agosto 1792, morto a Pembroke Lodge il 28 maggio 1878. Fu il più famoso membro della famiglia R. che conta uomini politici e statisti fino dal sec. XVI e fu, insieme con il Palmerston e in gara con lui, uno dei maggiori esponenti del partito whig nell'agitato periodo della vita britannica tra il 1830 e il 1870. Appartenne alla Camera dei comuni per quasi cinquant'anni, dal 1813 al 1861; poi passò alla Camera dei lord, e fu per numerose volte e per lungo tempo membro di governi e capo di governo. Cominciò a farsi notare come uomo politico dal 1820, emergendo fra i partigiani delle grandi riforme che dovevano trasformare l'Inghilterra nella prima metà del sec. XIX: la riforma elettorale del 1832 e la riforma doganale del 1846.
Dopo l'attuazione di quest'ultima, divenne capo del governo e rimase tale per sei anni fino al 1852, avendo al suo fianco fino al 1851, come ministro degli Esteri, il suo emulo Palmerston. Durante questo lungo ministero il binomio Russell-Palmerston si occupò attivamente della questione italiana, portata in prima linea nella politica internazionale per gli avvenimenti del 1847-49. Le riforme italiane ebbero pieno appoggio dal R., che inviò come sostenitore della politica liberale-riformatrice nella penisola, in contrasto con l'influenza conservatrice francese di Luigi Filippo e di F.-P.-G. Guizot, il congiunto lord Minto. Dopo lo scoppio della rivoluzione di febbraio in Francia, dei moti italiani e della guerra sardo-austriaca, l'attività del binomio Russel-Palmerston si modificò notevolmente nel senso di favorire un ritorno a una situazione normale e un accordo sardo-austriaco, e ciò per il timore che lo sviluppo delle tendenze rivoluzionarie italiane, avvenendo nella scia della rivoluzione di febbraio, determinasse un aumento dell'influenza francese nella penisola, e quindi nel Mediterraneo.
Il R. fu di nuovo al potere nell'altra fase culminante del Risorgimento italiano, nel 1859-61, e questa volta come ministro degli Esteri nel governo presieduto dal Palmerston, col quale egli si era riconciliato dopo un aspro dissidio scoppiato nel 1851 e che aveva messo i due uomini in fiera lotta l'uno contro l'altro nel periodo successivo. Riconciliatisi attraverso la lotta comune contro il ministero conservatore, i due uomini tornarono insieme al governo proprio al momento della guerra franco-sarda contro gli austriaci in Lombardia (maggio 1859). La politica estera del R. in questa fase si orientò nettamente a favore delle aspirazioni italiane, appena gli eventi ebbero presa la piega che dimostrava come il movimento italiano anziché sboccare nella formazione di vassallaggi francesi secondo il calcolo napoleonico di Plombières, tendesse a costituire un grande stato unitario e indipendente nel Mediterraneo. II R. quindi, in pieno accordo con il Palmerston, favorì le annessioni dell'Italia centrale, il passaggio di Garibaldi dalla Sicilia in Calabria, la spedizione delle Marche e dell'Umbria e la formazione del regno d'Italia, formazione che il governo inglese fu il primo a riconoscere.
Tornato per breve tempo a capo del governo nel 1865 dopo la morte del Palmerston, il R. si ritirò dalla vita politica in seguito allo scacco di una proposta di riforma elettorale nel giugno 1866, e si dedicò esclusivamente agli studî storico-letterarî pubblicando fra l'altro un libro di ricordi e di riflessioni filosofico-politiche: Recollections and Suggestions (1875).
Bibl.: H. Walpole, J. R., voll. 2, Londra 1891; The Later Correspondence of lord J. R., a cura di C. P. Gooch, voll. 2, ivi 1925.