• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BISHOP, John Michael

di Claudio Massenti - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
  • Condividi

BISHOP, John Michael

Claudio Massenti

Medico microbiologo statunitense, nato a York (Pennsylvania) il 22 febbraio 1936. Conseguito il M. D. nell'università di Harvard nel 1962, ha svolto attività di ricerca in varie sedi: per breve tempo presso il Massachusetts General Hospital di Boston; nel periodo 1963-68 a Bethesda (Md) nel National Institute of Health, occupandosi prevalentemente di virologia; nel 1968, come assistent-professor è passato nel dipartimento di microbiologia e immunologia dell'università di California in San Francisco, dove nel 1972 è divenuto professore di Microbiologia medica. Le sue ricerche, nel campo della virologia e della cancerologia, hanno avuto vasta risonanza e riscosso molteplici riconoscimenti: nel 1989, assieme al suo principale collaboratore H. E. Varmus (v. in questa App.), è stato insignito del premio Nobel per la medicina o la fisiologia, per la scoperta dell'origine cellulare degli oncogeni dei retrovirus.

Con Varmus, in una serie di ricerche che ha avuto inizio nel 1972, B. ha dimostrato la presenza nelle cellule normali di un oncogene omologo di quel lo del virus del sarcoma di Rous (v-src) e − in contrasto con l'ipotesi che derivasse da un'infezione virale risalente a una fase iniziale dell'evoluzione − ne ha precisato l'origine cellulare, onde la sigla c-src; i due ricercatori, inoltre, hanno descritto sia la modestia delle differenze strutturali esistenti tra i due oncogeni, sia la proprietà di codificare per un'identica proteina, contraddistinta dalle sigle pp66-src e pp60v-src, nelle quali pp sta per fosfoproteina e 60 fa riferimento al peso molecolare che in ciascuna di esse è di 60.000 dalton. Col ricorso a una tecnica immunitaria sono state superate le difficoltà frappo ste a un'ampia sperimentazione sulla pp60c-src dalla scarsità in cui essa viene secreta: intuendo, e ovviamente dimostrando in via preliminare, che gli anticorpi attivi sull'una dovevano essere attivi anche sull'altra, lo sfruttamento di questa comunanza d'azione ha permesso di catturare con gli an ticorpi allestiti per la pp60v-src le quantità della proteina pp60-src nelle misure richieste dalle varie esperienze. Ulteriori ricerche di B. hanno avuto per oggetto la dinamica delle componenti genetiche che intervengo no nello sviluppo dei tumori.

Il quadro degli studi promossi da B., che hanno avuto per oggetto l'individuazione dell'oncogene c-src e la precisazione delle sue potenzialità tumorali, sarebbe gravemente lacunoso, anzitutto se non si ricordasse che alla dimostrazione della presenza nelle cellule normali del c-src ha partecipato il ricercatore francese D. Stehelin con l'apporto − per usare le parole dello stesso B. − di un "efficace strumento": una sonda radioattiva di personale ideazione, capace di ibridarsi con un gene dalle caratteristiche sufficientemente uguali a quelle del v-src; in secondo luogo, se non venisse ricordato che contributi importanti sull'attività tumorale dell'oncogene in questione sono venuti da parte del giapponese H. Hanfusa e da due gruppi di ricercatori guidati rispettivamente da G. F. Vande Wounde e da E. M. Scolnick.

I suoi contributi più recenti sono apparsi in Le Scienze, 165 (1982), p. 69; in Ann. Rev. Biochem., 52 (1983), p. 301; in Trends Genet., 1 (1985), p. 1245; in Cell, 42 (1985), p. 23; in Science, 235 (1987), p. 305; in coll. con H. E. Varmus, in Molecular biology of tumor viruses: RNA tumor viruses, a cura d R. A. Weiss, N. H. Teich, H. E. Varmus, New York 1985; in coll. con H. E. Varmus e altri, in Nature, 316 (1985)

Vedi anche
Francis Peyton Rous Patologo (Baltimora 1879 - New York 1970); impiegnato dal 1909 al 1945 presso il Rockefeller institute for medical research di New York; ha pubblicato ricerche di patologia. Nel 1966 fu insignito del premio Nobel per i suoi studî condotti sul sarcoma infettivo dei polli e come iniziatore (1911) di un ... tumore Botanica In patologia vegetale, massa di tessuto priva di organizzazione, dovuta a proliferazione cellulare eccitata da qualche stimolo; vi rientrano anche le galle prodotte da insetti in vari organi delle piante (➔ cecidio). I t. hanno forma e grandezza molto varie, da intumescenze di pochi millimetri ... immunologia Ramo della scienza medica che ha per oggetto lo studio di tutti i fenomeni attinenti all’immunità. L’i. ha perciò stretti legami con molte altre discipline biologiche e mediche. Può essere suddivisa in: immunobiologia, che studia i fattori e le proprietà biologiche correlati alle funzioni del sistema ... citologia Disciplina biologica che studia la struttura e le funzioni delle cellule animali e vegetali come entità morfologiche e fisiologiche fondamentali degli organismi viventi, la loro formazione, il loro comportamento, nonché la natura e la funzione dei singoli costituenti cellulari. Intorno al 1840, con la ...
Tag
  • PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA
  • UNIVERSITÀ DI HARVARD
  • PESO MOLECOLARE
  • MICROBIOLOGIA
  • SAN FRANCISCO
Altri risultati per BISHOP, John Michael
  • Bishop, John Michael
    Dizionario di Medicina (2010)
    Medico e biologo molecolare statunitense (n. York, Pennsylvania, 1936). Ha svolto attività di ricerca presso il National institute of health di Bethesda, occupandosi del virus del polioma. Nel 1970 ha iniziato la collaborazione con H. E. Varmus, con il quale nel 1989 gli è stato assegnato il premio ...
  • Bishop, John Michael
    Enciclopedia on line
    Medico e biologo molecolare statunitense (n. York, Pennsylvania, 1936). Dopo la laurea, conseguita presso la scuola di medicina della Harvard University, ha lavorato per due anni presso il Massachusetts general hospital. Ha svolto quindi attività di ricerca presso il National institute of health di ...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali