LIGHTFOOT, John
Filologo e teologo anglicano, nato a Stoke-upon-Trent il 29 marzo 1602, morto a Ely il 6 dicembre 1675. Dopo avere insegnato privatamente per due anni, prese gli ordini; curato di Norton-in-Hales (Shropshire), vi conobbe sir Rowland Cotton, di cui divenne cappellano, seguendolo a Londra. Nella guerra civile, favorì il parlamento; avuta una rettoria a Londra, prese parte all'assemblea di Westminster, segnalandosi come presbiteriano. Ma considerò Carlo I "assassinato"; e benché, come vicecancelliere dell'università di Cambridge, pronunciasse nel 1655 un panegirico del Cromwell che aveva aiutato la pubblicazione della Bibbia poliglotta di Londra, non perdette nulla con la restaurazione e si adattò anche all'Atto di uniformità.
Profondo conoscitore dell'ebraico e soprattutto della letteratura rabbinica, si servì di tale sua scienza per illustrare il Nuovo Testamento; le sue Horae hebraicae et talmudicae (sui Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le lettere di S. Paolo ai Romani e ai Corinzî), pubblicate in varie riprese, tra il 1658 e il 1678, a Cambridge e a Londra (ristampate dal Carpzov a Lipsia, quelle sui Vangeli nel 1675 e 1634, le altre nel 1679) contengono un materiale ricchissimo, ampiamente sfruttato dai successori. Degli altri scritti, alcuni vennero ristampati nel Thesaurus antiquitatum sacrarum dell'Ugolini (V e IX, Venezia 1746 e 1748). Le opere vennero raccolte in trad. inglese e nell'originale (Londra 1684, voll. 2, e 1686, voll. 2); complete, a cura di J. R. Pitman, Londra 1823, voll. 13 (nel primo, un'importante biografia). Per la Poliglotta di Londra (v. bibbia, VI, p. 914) rivide il Pentateuco samaritano e in altri modi aiutò il Walton; come fece con altri dotti: il Buxtorf giovine, S. Clarke, M. Poole, ecc.