LESLEY, John
Vescovo e storico scozzese, nato il 29 settembre 1527, morto il 31 maggio 1596 in un convento presso Bruxelles. Dedicatosi alla vita ecclesiastica, studiò diritto dapprima nell'università di Aberdeen, poi in quelle di Poitiers, Tolosa e Parigi, conseguendo il titolo dottorale nel 1553. La Riforma lo rivelò zelante difensore del cattolicesimo e ardente sostenitore dei diritti di Miria Stuarda che nel 1561 ricondusse in Scozia. Creato professore di diritto canonico nel King's College di Aberdeen, poi senatore del collegio della giustizia, e vescovo di Ross (1565), egli attese in questo periodo di tempo a quella revisione delle leggi della Scozia che diede origine al codice del 1566 (Black Acts of Parliament). Caduta Maria Stuarda, egli la difese appassionatamente nella conferenza di York del 1568, ne reclamò la liberazione, ne sollecitò il matrimonio col duca di Norfolk. Imprigionato, per ordine della regina Elisabetta, nella Torre di Londra, fu rilasciato nel 1573 e bandito dall'Inghilterra. Si rifugiò allora nei Paesi Bassi e in Francia, cercando sempre di procurare fautori a Maria Stuarda. Nel 1593 fu fatto vescovo di Coutances in Normandia.
Durante la prigionia egli raccolse i materiali per la sua opera De origine moribus et rebus gestis Scotorum, in 10 libri, di cui i primi sette costituiscono un riassunto dell'opera di E. Boethius, i tre ultimi (stampati anche a parte sotto il titolo A defense of the Honour of... Marie, Queen of Scotland, Londra 1569, un'apologia di Maria Stuarda. La trattazione della storia scozzese giunge fino al 1562. L'opera fu stampata a Roma nel 1578 e nel 1675.