Filosofo inglese (n. Cambridge, Inghilterra, 1920), prof. nelle univ. di Adelaide e di Canberra. Inizialmente influenzato dal comportamentismo logico di G. Ryle e dalla filosofia della mente del secondo Wittgenstein, si è poi orientato verso una concezione integralmente materialistica della mente, volta a identificare i fenomeni mentali con processi neurocerebrali, segnalandosi come uno dei principali sostenitori della cosiddetta teoria dell'identità mente-cervello. Influenzato dalle tesi naturalistiche di W. V. O. Quine, ha fornito anche rilevanti contributi nel campo della filosofia morale. Tra le opere: Philosophy and scientific realism: an introduction to the philosophy of science (1963); Between science and philosophy (1968); Utilitarianism: for and against (1973, in collab. con B. Williams; trad. it. 1985); Ethics, persuasion and truth (1984); Our place in the universe (1989); Atheism and theism (1996, in collab. con J. J. Haldane).