Cotton, John
Teologo e predicatore puritano inglese (Derby, Derbyshire, 1584 - Boston 1652). Si trasferì in America nel 1633, nella colonia del Massachussets, dove esercitò larghissima influenza sul piano religioso e culturale.
In un passo di una sua opera religiosa (Brief Exposition of the whole book of the Canticles or Song of Solomon, Londra 1642) si fa riferimento a D., incluso in un elenco di personaggi che avrebbero anticipato motivi e momenti della riforma protestante. Scrive il C. che verso l'anno 1300 Dio chiamò a testimoniare, a favore di uno spirito fondato sul " ministerio del Vangelo " (Ministry of the Gospell), " Dantes, Marcillius, Potavinus, Ocham, Gregorius, Ariminensis, Petrarchus, Wickliffe and many moe [sic], whose Ministry brought on so many, that some have counted it the first resurrection " (" ... e molti altri, la cui testimonianza suscitò così numerosi consensi, che alcuni l'hanno considerata come una prima rinascita ").
C. inquadra D. nell'ambito di una precisa posizione di ostilità al Papato e di rigorismo etico. Una deformazione in tale direzione era d'altronde largamente diffusa nel mondo protestante e resterà una delle componenti fondamentali, più tardi, del primo interesse, nell'America coloniale, e anche oltre, nei riguardi di Dante. Il D. di C. è costruito sulla base delle interpretazioni in chiave ereticale del trattato della Monarchia, più che attraverso l'esame della Commedia: a Mn III X si era già specificamente riferito John Foxe nel suo Book of Martyrs.
Bibl. - I. Truslow Adams, in Dictionary of American Biography, IV 460-462; J.G. Fucilla, D. lands in America, in " Italica " XXVII (1950) 208-210 (poi in Studies and Notes, Napoli-Roma 1953, 7-11).