CONSTABLE, John
Paesista, nato a East Bergholt l'11 giugno 1776, morto a Londra il 31 marzo 1837. Il paesaggio della terra natia fece una grande impressione sul ragazzo e gl'ispirò i primi tentativi nel disegno e nella pittura. Il suo primo modello fu il Gainsborough. Nonostante il suo entusiasmo, codesti saggi non furono promettenti e solamente nel 1799 poté lasciare le sue occupazioni nel podere paterno per divenire studente dell'Accademia reale. Si esercitò a lungo sui vecchi maestri e se ne vide il frutto in un quadro dipinto per la chiesa di Nayland nel 1809, quando la sua esperienza tecnica si era già formata copiando le opere del Reynolds. Ma l'influenza decisiva sul suo stile l'ebbero gli acquerelli del Girtin. Tentò il ritratto, ma soprattutto continuò a esercitarsi nel paesaggio dal vero, e in breve vi acquistò tale padronanza, che nel 1814 decise di non fare altro. Dipinse paesaggi pieni di movimento, nuvole in moto, alberi incurvati dal vento, bagliori momentanei della luce solare, rinforzando le pennellate con tratti di colore applicato col coltello per ottenere la freschezza, lo splendore e la vivacità delle nature. La Costruzione d'un battello, del 1815 (Londra, Victoria and Albert Museum), col Mulino di Flatford (Londra, National Gallery) e la Casa in un campo di grano, del 1817 (Londra, Victoria and Albert Museum), sono ottimi saggi di questo periodo della sua arte. Il gran quadro Carro di fieno (Londra, National Gallery), esposto nel 1821, mostra quanto rapidamente progredisse nello studio dell'aria, della luce e del movimento, ciò chie si rende più manifesto se si esamina l'ampio studio fatto per quel quadro (Londra, Victoria and Albert Museum). I suoi studî della natura sono stati sempre più brillanti nel tono e nel colore e trattati con maggiore franchezza che i quadri rifiniti contemporanei. Così questo studio per il Carro di fieno mostra assai meglio tale franchezza e ha servito ad ispirare più d'uno dei noti pittori moderni. Comperato nel 1824 da un certo Arrowsmith di Parigi, il Carro di fieno fu esposto nel Salon di quell'anno, destando una forte impressione nel mondo artistico francese, meritando all'autore la medaglia d'oro. Specialmente il Delacroix ne fu talmente colpito, che nei tre giorni precedenti l'apertura dell'esposizione ridipinse il suo Massacro di Scio. La stessa onorificenza ottenne a Lilla nel 1825 per un altro quadro, mentre esponeva all'Accademia reale il Cavallo al salto, uno dei suoi lavori più belli, che ora si trova nella Diploma Gallery a Burlington House. A questa pittura fece seguire nel 1826 il Campo di grano (Londra, National Gallery). Fino al 1825 l'arte del C. andò acquistando sempre maggior vigore, ma da quell'anno i suoi successi furono intermittenti. La morte della moglie, avvenuta nel 1828, fu per lui un colpo da cui non si riebbe mai più: soffriva spesso per la salute e le condizioni fisiche si ripercuotevano sul suo lavoro. In quegli anni produsse parecchi quadri poderosi e originali, come Il Castello di Stadleigh (1831), La cattedrale di Salisbury vista dai prati (1831), e L'apertura del ponte di Waterloo (1832), i due ultimi ora in America, Il podere nella valle del 1835 (Londra, National Gallery) e il Cenotafio del 1836 (ibid.); ma il suo senso del disegno e in generale la sua attività artistica divenivano sempre più agitati e ineguali. Anche l'influenza tradizionale da lui esercitata sull'arte francese fu forse esagerata. Certamente nel 1825 mostrò agli artisti francesi come il paesaggio dev'essere disinvolto, vivace, luminoso, ma ciò non produsse un rivolgimento immediato; la sua influenza fu indiretta, e quando più tardi gl'impressionisti si misero a studiare l'arte inglese, rivolsero lo sguardo piuttosto verso il Turner che verso il C. Questi fece anche un tentativo di volgarizzazione della sua opera mediante l'incisione, e tra il 1829 e il 1833 pubblicò a sue spese una serie di mezzetinte incise da David Lucas sui suoi disegni. Queste piccole tavole magnifiche ebbero allora un insuccesso completo, e servirono per parecchi anni come repertorio di disegno per i numerosi falsificatori delle opere del C. Il suo genio si manifesta principalmente ed essenzialmente nei suoi schizzi ad olio. La raccolta principali di tali schizzi si conserva al Victoria and Albert Museum. I suoi quadri più grandi avevano per fondamento il contrasto tra la luce e l'ombra, e rivelano la formula del Rubens e del Gainsborough, modificata dall'esperienza acquistata da C. copiando il Reynolds. Al loro fondo uniformemente bruno egli aggiunse cautamente il colore fresco e la maniera libera che aveva imparati dipingendo direttamente dalla natura. Ogni passo innanzi nella scioltezza dell'esecuzione, che si scorge negli schizzi, compare nei quadri dopo un certo tempo, spesso molti e molti anni più tardi. Per esempio lo stile che già presentano gli schizzi del 1811 non si mostra nei quadri se non nel 1825. In realtà le pitture importanti del C. sono altrettanti compromessi tra l'arte e la natura, eseguiti con magnifica tecnica e grande finezza. Ma se si vuole avere una piena comprensione del suo genio, bisogna rivolgersi ai suoi schizzi.
Bibl.: C. R. Leslie, Memoirs of the Life of John Constable, 3ª ed., Londra 1896, 4ª ed. 1912, traduz. francese di L. Bazalgette, Parigi 1905; English Landscape Schenery, a Series of Forty Mezzoting Engravings by David Lucas, ecc., Londra 1855; C. J. Holmes, Constable and his Influence on Landscape Painting, Londra 1902; Lord Windsor, John Constable, Londra 1903; C. J. Holmes, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912; D. S. MacColl, Two Portraits by J. C., in The Burl. Mag., XLIII (1923), p. 34.