Uomo di stato britannico (n. 1690 - m. Londra 1763). All'assunzione al trono di Giorgio I (1714), aderì ai whigs capeggiati da J. Stanhope e da Ch. Sunderland. Contribuì con la sua azione diplomatica in Svezia (1719) e in Danimarca (1720) alla pacificazione del Nord. Segretario di stato per il Sud (1721-24), fu inviso a R. Walpole che lo allontanò dalla corte nominandolo luogotenente dell'Irlanda (1724-30), dove G. riuscì, con saggia amministrazione, ad accattivarsi Inglesi e Irlandesi. Si oppose a Walpole riuscendo a rovesciarlo (1742): fu poi (1742-44) segretario di stato per il Nord e praticamente primo ministro. Avverso alla Francia impegnata nella guerra di successione d'Austria, riuscì ad avvantaggiare l'Austria, pacificata con la Prussia e alleata con la Sardegna, alla quale diede un sussidio di 200.000 sterline. La sua politica non fu compresa e G. si dimise, conservando però la fiducia del re. Presidente del Consiglio privato dal 1757 alla morte.