GOCH, Johannes von
Teologo cattolico, nato sul principio del sec. XV a Goch (Cleve), in Germania, da una famiglia di nome Pupper, o Capupper. Ricevette la sua prima istruzione probabilmente a Zwolle, e studiò a Colonia. Entrato tra i Fratelli della vita comune, divenne sacerdote, canonico regolare, e dal 1459 superiore del Thabor, monastero di canonichesse regolari fondato da lui presso Malines. Morì circa nel 1475.
I suoi scritti furono stampati solo dal 1521 in poi. Nel principale, De libertate christiana (conservato non intero), come pure nell'Epistola apologetica contra Dominicanum quendȧm, e nel Dialogus de quatuor erroribus circa legem evangelicam exortis, egli accentua l'importanza della Scrittura come canone della fede, limitando molto quella della tradizione; la sua dottrina sulla grazia e la giustificazione è quella di S. Agostino e della scolastica medievale. In filosofia egli è un nominalista estremo, e ritiene di difficile accordo la cognizione teologica e quella filosofica. Nel campo mistico assegna scarso valore alla ragione, mentre esalta l'autorità della Chiesa. Il suo scritto principale trovò alla sua pubblicazione calde accoglìenze da Lutero, e provocò l'intervento dell'Inquisizione. Sarebbe però falso porlo - come si è fatto da alcuno - fra i precursori della Riforma.
Bibl.: Realencyklopädie für prot. Theol. und Kirche, 3ª ed., VI p. 740 segg.; O. Clemen, J. Pupper von Goch, Lipsia 1896.