ORELLI, Johannes Kaspar
Filologo, nato a Zurigo dall'antica famiglia il 13 febbraio 1787, morto ivi il 6 gennaio 1849. Fu pastore a Bergamo dal 1807 al 1814, poi insegnante di storia e lingue moderne nella scuola cantonale di Coira, e, dal 1833, professore di lingue classiche all'università di Zurigo.
La parte più nota della sua attività è l'edizione e il commento di testi classici: da ricordare la grande edizione completa delle opere di Cicerone (1826-1837, voll. 8), che, nella revisione di J. G. Baiter e C. Halm, divenne l'edizione fondamentale di Cicerone, tuttora insostituita nel suo insieme: l'edizione e il commento di Orazio (1837-38), quella di Tacito (1846-48); la Inscriptionum Latinarum Selectarum collectio (1828). Ma egli s'interessò anche vivamente della letteratura italiana: scrisse in tedesco una storia della poesia italiana, procurò edizioni della corrispondenza latina fra Dante e Giovanni del Virgilio, delle opere poetiche di Campanella, Ariosto e Tasso; e dimostrò il carattere apocrifo delle Veglie del Tasso, spacciate per opera del poeta da G. Compagnoni (v.). Fu amico del Manzoni e del Foscolo, di cui tradusse in tedesco l'Ortis. La profonda dottrina e l'elevatezza e nobiltà dell'animo (manifestatasi tra l'altro nella lotta per la nomina di D. F. Strauss alla cattedra di Zurigo) ne fanno una delle più significative figure della vita intellettuale svizzera nella prima metà del sec. XIX.
Bibl.: J. Adert, Essai sur la vie et les travaux de J. C. O., Ginevra 1849; per i suoi studî di letter. italiana, L. Donati, G. G. degli O. e le lettere italiane, suppl. alla Cronaca annuale della scuola cantonale di Zurigo, 1894.