BUXTORF, Johannes
Nome di due celebri ebraisti di Basilea, padre e figlio. Il primo nacque a Camen in Vestfalia il 25 dicembre 1564 e mori di peste a Basilea il 13 settembre 1629. Studiò in varie università di Germania e in Herborn imparò ebraico da Giovanni Piscator. A Basilea fu nominato professore d'ebraico (1591) all'università. Da allora si dedicò allo studio e alla divulgazione della letteratura rabbinica, della quale fu maestro.
Forte di un'erudizione a quei tempi più unica che rara, fu il principal sostegno di quel partito, numeroso fra i protestanti suoi correligionarî, il quale sosteneva che i punti vocali dell'ebraico risalgono, come il testo consonantico, agli originali dei libri sacri e che Esdra (secolo V a. C.) ha fissato il canone, il testo e la masora della Bibbia ebraica; asserzioni sfatate dalla scienza moderna. Raccolse con indefessa cura una ricca biblioteca di opere ebraiche, la quale, accresciuta dai suoi figli ed eredi, fu nel 1705 acquistata dalla Liblioteca pubblica di Basilea,
Fra i suoi scritti, tutti stampati a Basilea e i più ristampati anche altrove, si rammentano: Synagoga iudaica, 1603; Thesaurus grammaticus linguae hebraicae, 1609; Lexicon hebraicum et chaldaicum, 1607; Grammaticae chaldaicae et syriacae libri III, 1615; De abbreviaturis hebraicis... et bibliotheca rabbinica, 1613; Biblia hebraica cum... commentariis rabbinorum, 1618-19; Tiberias seu commentarius masorethicus triplex, 1620; Concordantiae Bibliorum hebraicae, 1632; Lexicon chaldaicum, talmudicum et rabbinicum, 1649 (2ª ed. a cura di B. Fischer, Lipsia 1875), i due ultimi pubblicati per cura del figlio.
Il figlio di lui nacque in Basilea il 13 agosto 1599 e ivi morì il 17 agosto 1664. Succedette al padre nella cattedra di ebraico e ne difese le opinioni. Dal 1653 fu pure professore di esegesi del Vecchio Testamento.
Pubblicò: Lexicon chaldaicum et syriacum, 1622; Dissertatio de litterarum hebraicarum genuina antiquitate, 1643; Tractatus de punctorum vocalium et accentuum origine, antiquitate et auctoritate, 1648; Anticritica seu vindiciae veritatis hebraicae adversus Ludovici Cappelli criticam, 1653; Dissertationes philologico-theologicae, 1659; Exercitationes philologico-criticae, 1662. Tradusse dall'ebraico in latino i libri (tradotti a loro volta dall'originale arabo in ebraico dai Ben Tibbon) R. Mosis Mai monidis Doctor perplexorum, 1629 (v. Maimonide), e Jehudah Levita Liber Cosri, 1660 (v. giuda levita).