MEINHOLD, Johann Wilhelm
Scrittore, nato il 27 febbraio 1797 a Netzelkow (isola di Usedom), morto il 30 novembre 1851 a Charlottenburg. Parroco protestante a Koserow e in altri luoghi della Pomerania, venne a conflitto con l'autorità ecclesiastica per le sue tendenze cattoliche, manifeste specialmente nell'ultima sua opera, Der getreue Ritter oder Sigismund Hager, rimasta frammentaria, e compiuta dal figlio Aurel Emanuel, prete cattolico.
È questo il meno organico di una serie di racconti storici, di cui il primo, famosissimo e tuttora letto, è Maria Schweidler, die Bernsteinhexe (1843). Il M. finse in esso di pubblicare una cronaca del secolo XVII scoperta tra vecchie carte della sua chiesa; e riuscì a riprodurre lo stile e la lingua di quell'epoca con un virtuosismo che ingannò tutti. Continuò la sua maniera, con successo assai minore, nel romanzo Sidonia von Bork, die Klosterhexe (1847). Si era dapprima provato nella poesia idillica (Vermischte Gedichte, 1824) e nell'epica (St. Otto, Bischof von Bamberg, oder die Kreuzfahrt nach Pommern, 1826).
Ediz.: Gesammelte Schriften, Lipsia 1846-58, voll. 9.
Bibl.: R. Leppla, W. M. und die chron. Erzähl., Berlino 1928.