LOMBARD, Johann Wilhelm
Uomo di stato prussiano, nato nel 1767 a Berlino e morto durante un viaggio in Italia nel 1812. Apparteneva a una modesta famiglia ugonotta francese rifugiatasi in Germania dopo la revoca dell'editto di Nantes. Grazie al suo ingegno fu designato nel 1786 da Federico il Grande al posto vacante di cancelliere di gabinetto; e già alla fine dello stesso anno fu trasferito a quello di segretario di gabinetto da Federico Guglielmo II, di cui si era acquistato il favore. Accompagnò il re nei suoi viaggi e nel 1791 nella campagna in Francia. Fu fatto prigioniero nella battaglia di Valmy, ma dopo tre giorni rilasciato con uno scambio. L'affermazione che egli si sarebbe fatto far prigioniero, su ordine sovrano, per intavolare segrete trattative coi Francesi, è stata confutata. Dopo la morte del re, egli, come tutti i favoriti di Federico Guglielmo, cadde in disgrazia presso il suo successore; ma ben presto Federico Guglielmo III gli concesse la sua piena fiducia e lo nominò nel 1800 consigliere privato di gabinetto, in particolare per gli affari esteri. Durante sei anni L. fu l'ispiratore della cosiddetta politica di gabinetto, pur senza avere reali capacità di uomo di stato. Difese l'infausta politica di neutralità, desiderata pure dal re, e durante una missione diplomatica a Bruxelles nel 1803 si fece abbindolare dalle arti di Napoleone. Quando la Prussia dovette scegliere nel 1803 fra l'aderire alla Francia o alla Coalizione, cercò di guadagnare il re a favore di Napoleone. L'irritazione contro di lui, contro la sua politica e contro l'influenza esercitata da lui sul monarca andava crescendo e si esprimeva in attacchi sempre più aspri. C. A. di Hardenberg e soprattutto il barone F. K. von Stein lo qualificavano non solo come un uomo incapace e debole, ma anche frivolo; senza però poter ottenere la sua deposizione. Solo dopo le battaglie di Jena e di Auerstädt egli cadde vittima dell'indignazione generale e, benché il suo arresto a Stettino fosse annullato dal re, fu prima mandato in licenza e poi, nell'agosto del 1807, congedato definitivamente dopo la pace di Tilsit. Non fu capace di reggere il posto affidatogli di segretario dell'Accademia delle scienze e perciò lo lasciò dopo due anni.
Bibl.: H. Hüffer, Die Kabinettsregierung in Preussen u. J. W. L., 1891.