RIST, Johann
Poeta tedesco, nato a Ottensen, presso Amburgo, l'8 marzo 1607, morto a Wedel s. Elba, dov'era parroco da molti anni, il 31 agosto 1667. Spirito scarsamente originale, ma assai agile e versatile, condusse, finché fu risparmiato dalle sorti di guerra, l'esistenza di un dotto patriarca nel suo villaggio non distante dalla capitale anseatica, tra studî di scienze naturali, l'esercizio del suo ministero e quello della poesia.
Dei suoi molteplici interessi lasciò documento negli enciclopedici Monatsgespräche, che precorrevano le riviste letterario-scientifiche del Settecento. Come poeta profano tentò corde solenni nei canti storici; con poca fortuna, ché proprio lo distingueva fra i seguaci di Opitz il piglio cordiale e persino popolaresco, col quale trattò i soliti schemi della lirica del Rinascimento. Gran fama gli venne dalle molte centinaia di canti religiosi (pubblicati in dieci raccolte), i quali sono invero - quando non dottrinali - sentiti ed eloquenti; tranne pochissimi però, non mostrano più oggi alcuna vita poetica. Disse d'avere composto una trentina di drammi: i pochi rimasti, scritti a propiziare o celebrare la fine della guerra dei Trent'anni, appaiono caratteristici esempî del Singspiel storico-allegorico barocco, ma soprattutto interessano per i loro intermezzi dialettali, che con vivaci scene contadinesche e soldatesche dànno un'immagine diretta della vita di quel tempo agitato. Non contento d'essere ascritto al Palmenorden e ad altre accademie, fondò un suo Elbschwanenorden, di cui egli fu pressoché l'unico cigno canoro.
Ediz.: Dichtungen von J. Rist, a cura di K. Goedeke e E. Goetze, Lipsia 1885; il dramma Irenomachia, in Deutsche Literatur, Barockdrama, VI, Lipsia 1933 (ed. W. Flemming).
Bibl.: T. Hansen, J. R. und seine Zeit, Halle 1872; O. Kern, J. R. als weltlicher Lyriker, Marburgo 1919; R. Kipphahn, J. R. als geistlicher Lyriker, Heidelberg 1924; A. Jericke, J. R.s Monatsgespräche, Berlino-Lipsia 1928; O. Heins, Johann Rist und das niederdeusche Drama des XVII. Jahrhunderts, Marburgo 1930.