FROBERGER, Johann Jakob
Musicista, nato a Stoccarda il 19 maggio 1616, morto a Héricourt presso Montbéliard (Doubs) il 7 maggio 1667. Anche suo padre, Basilio F. da Halle (morto nel 1637), era musicista e dal 1599 serviva quale tenore e maestro di cappella nella corte di Stoccarda. Il giovane F. prese a studiare la musica presso il ben noto organista J. Ulrich Steigleder, dal quale fu avviato verso la composizione organistica. Già nel 1637 egli vi giungeva a perizia sufficiente perché lo si potesse chiamare a Vienna quale organista di corte. Questa carica egli lasciò definitivamente solo nel 1657, mentre di alcuni lunghi viaggi all'estero si giovò per accrescere la sua esperienza artistica e la sua fama.
Grande importanza, tra questi viaggi, ebbe quello compiuto dal F. in Italia, ove dal settembre 1637 al 1641 l'artista, fornito di una borsa di studio di 200 Gulden, ebbe modo di studiare con Gerolamo Frescobaldi, allora organista di S. Pietro in Vaticano e già pervenuto al sommo della sua gloria. Il F. traeva dalla scuola del ferrarese nuovi elementi e nuove risorse stilistiche; nuove - si deve osservare - specialmente per l'arte tedesca, che in fatto di modelli italiani non aveva ancora oltrepassato (con H. L. Hassler, con C. Erbach e con lo stesso J. U. Steigleder) la generazione cinquecentesca. Dalla rinnovata assimilazione d'arte italiana in arte tedesca derivarono al F. vigore e ricchezza tali da porre la sua produzione tra le basi più evidenti della grande scuola organistica che culminò nel sec. XVIII con la figura di J. S. Bach.
Altre influenze, visibili poi soprattutto nelle opere per clavicembalo, il F. risentì durante i viaggi dal 1650 al 1653 (Bruxelles, Parigi): influenze concorrenti nel F. all'accoglimento di schemi formali e di caratteri di scrittura in Germania non ancora praticati. Egli è infatti tra i primissimi tedeschi che abbiano composto suites (v.), e il tipo di queste è plasmato sul francese. L'ordinamento comprende di solito Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga (in 5 suites quest'ultima manca), arricchite talvolta di doubles. Così anche la scrittura s'apre a ornamentazioni vicine agli agréments francesi. Tutta la vita di F. si svolgeva del resto in ambienti assai diversi e propizî a diversi orientamenti stilistici, e segno della forza intima della sua natura è proprio la persistenza dell'indole germanica pure attraverso queste varie influenze. Nel 1657, lasciata Vienna definitivamente, il F. accetta da Sibilla duchessa del Württemberg la residenza nel castello da essa posseduto a Héricourt. Questa residenza egli non lascia più, salvo un breve viaggio a Londra (1662?), fino alla sua morte.
Le opere del F. furono pubblicate postume, a partire dal 1693, nel quale anno appaiono, edite a Magonza presso L. Bourgeat, Diverse curiose e rarissime partite di Toccate, Ricercate, Capricci e Fantasie per gli amatori di cembali, organi e istrumenti, alcune delle quali erano state composte, probabilmente, prima del 1650. Nel 1656 seguiva, anche a Magonza, la Prima continuazione delle Diverse... Partite. Un'altra opera appariva presso il Roger di Amsterdam (s. a.), sotto il titolo di Suites de clavecin, par Giacomo Frobergue (sic). Edizioni moderne sono poi apparse, a cura di G. Adler, nei Denkmäler der Tonkunst in Österreich, IV, VI, X (ed. completa e critica), e di W. Niemann: Frobergeriana (antologica e divulgativa).
Bibl.: G. W. Fink, Zusammenstellung aller noch bekannten Klavierkompositionen J. J. F., ecc., in Allg. musikal. Zeit., 1840, p. 938; F. Beier, Über J. J. F.'s Leben und Bedeutung f. die Gesch. der Klaviersuite, Lipsia 1884; C. Krebs, J. J. F. in Paris, in Vierteljahrsschrift für Musikwissenschaft, 1894, p. 232; K. Nef. J. J. F., in Die Musik, I (1908-09), p. 341; v. poi anche i cenni dedicati al F. nelle storie della musica di A. W. Ambros e di H. Riemann.