FEDER, Johann Georg Heinrich
Filosofo e pedagogista, nato a Schornweissach (Bayreuth) il 15 maggio 1740, morto a Hannover il 22 maggio 1821.
Dopo avere studiato nell'università di Erlangen, fu precettore privato: da tale esperienza didattica, e sotto l'influsso del Rousseau, nacque il libro Der neue Emil oder von der Erziehung nach bewährten Grundlage (Erlangen 1768-71). Professore di metafisica e poi di logica al Casimirianum di Coburgo, vi pubblicò (1767-69) il Grundriss der philosophischen Wissenschaften, per cui fu chiamato ad insegnare filosofia all'università di Gottinga. Per tale insegnamento compose il Lehrbuch der Logik und Metaphysik (Gottinga 1769, 8ª ed. 1794: poi rielaborato in latino, Institutiones logicae et metaphysicae, Gottinga 1777, 4a ed. 1797) e il Lehrbuch d. praktischen Philosophie (Lipsia 1770, 4ª ed. 1776): manuali che ebbero larghissima diffusione in Germania. Ma sua massima opera furono le Untersuchungen Über den menschlichen Willen (in 4 parti, 1779-93) che nel titolo e nell'intenzione ricordavano il capolavoro del Locke. Il F. professò un "realismo filosofico", che riduceva la filosofia a una scienza delle più generali nozioni utili alla pratica: di qui, p. es., il largo luogo da lui dato alle ricerche di psicologia empirica. Ma quel che soprattutto nocque alla sua fama di filosofo fu la sua ostilità al Kant, di cui recensi severamente (col Garve) la Critica della ragion pura e che gli rispose duramente nei Prolegomeni. Notevole anche il suo interesse per l'economia politica, che gli fece annunciare per primo in Germania, con acute lodi e critiche, l'opera Wealth of Nations di A. Smith.
Bibl.: V. l'autobiografia del F., Feders Leben, Natur und Grundsätze, a cura del figlio K. A. L. Feder, Darmstadt 1825.