AGRICOLA, Johann Friedrich
Nacque il 4 gennaio 1720 a Dobitschen presso Altenburg; cominciò a studiare la musica con Martini, e seguitò poi a lavorare con Graun e Hasse. S'iscrisse il 29 aprile 1738 alle facoltà di legge e di musica a Lipsia, e studiò sotto la direzione di Giovanni Sebastiano Bach. A Berlino ebbe nel 1741 per maestro Quantz. La sua cantata Il filosofo convinto in amore fu sentita da Federico il Grande, ed ebbe tanto successo, che gli fruttò nel 1751 la carica di compositore di corte. Sposò Benedetta Emilia Molteni, cantante ben nota all'opera italiana di Berlino, e l'8 agosto 1759 succedette a Graun come direttore della cappella reale; pare che questa nomina non fosse molto ben vista dal suo protettore Federico il Grande. Morì a Berlino verso la fine del 1774; la data precisa non è accertata: si aggira fra il 12 novembre (Forkel), il 1° dicembre (L. Schneider) e il 6 dicembre (Vossische Zeitung). L'attività di A. comprende, oltre a numerose opere e cantate, lavori strumentali e romanze; ma questi non resistettero al tempo e ai gusti cambiati. Sotto lo pseudonimo Flavio Amicio Olibrio pubblicò alcuni scritti polemici contro il periodico del Marpurg Der kritische Musikus an der Spree (Il musicista critico sulle rive della Sprea); nel 1787 tradusse lo scritto di Tosi: Opinioni de' cantatori antichi e moderni, cioè osservazioni sopra il canto figurato, sotto il titolo Anleitung zur Singkunst (Istruzioni per l'arte del canto). Marpurg dedicò un largo spazio a quest'opera nei suoi Historisch-kritische Beiträge zur Aufnahme der Musik (Contributi critico-storici per la conoscenza della musica). Nella rivista Cramers Magazin, troviamo un'altra opera di A.: Beleuchtung der Frage vom Vorzug der Melodie für die Harmonie (Trattato sulla questione del valore della melodia per l'armonia). Infine A. collaborò alla Musica mechanica organoedi dell'Adlung e all'Allgemeine Theorie der schönen Künste di I. G. Sulzer.