FISCHART, Johann
Scrittore tedesco, nato probabilmente tra il 1545 e il 1550 a Strasburgo, morto nel 1589 o 1590. Le poche notizie della sua vita si ricavano quasi esclusivamente dalle sue opere. Nello scritto Barfüsser Sekten und Kuttenstreit il F. dice di aver studiato a Siena e di aver visitato Assisi; ma altri viaggi pare abbia compiuti in Germania e all'estero. Si addottorò in leggi a Basilea nel 1574, e nel 1583 fu ufficiale giudiziario (Amtmann) a Forbach, ove rimase certo sino al 1586 e forse oltre. Nel 1583 sposò la figlia del cronista alsaziano Bernhard Herzog.
Il F. iniziò la sua attività di scrittore intorno al 1570 con una serie di libelli satirici di appassionata e spesso violenta polemica religiosa in difesa del calvinismo: polemica diretta soprattutto contro gli ordini dei frati minori e i gesuiti. Ma non sono le opere di maggiore importanza del F., il quale si dedicò fin da giovane anche agli studi letterarî, a cui era stato iniziato, come egli stesso ci attesta, dallo scrittore Kaspar Scheid, suo parente (morto nel 1565).
Nel 1572 apparve il brioso Eulenspiegel reimensweis, nella prefazione del quale il F. dichiara di aver composto l'opera per soddisfare ad un desiderio del suo maestro, che aveva in animo di rielaborare egli stesso in versi il libro popolare sulle avventure di Till Eulenspiegel, così come aveva ridotto in versi tedeschi il poema satirico latino Grobianus di Friedrich Dedekind. L'anno seguente (1573) fu pubblicato il poemetto Flöhhatz, composto di due parti, la prima di incerto autore (forse Mathias Holtzwart), l'altra certamente del F., il quale per una seconda edizione rifece interamente anche la prima parte e diede alle stampe (1577) tutta l'opera sotto lo pseudonimo di Huldrich Elloposcleron. È un poemetto umoristico e satirico sulla guerra tra le pulci e le donne, di un genere allora assai diffuso; in mezzo a lungaggini e a volgarità contiene scenette garbate e parti poeticamente efficaci. Tra la prima e la seconda edizione del Flöhhatz il F. pubblicò la sua opera maggiore: la Geschichtklitterung (prima edizione 1575 col titolo Geschichtschrift). È un rifacimento del primo libro del romanzo del Rabelais in cui sono narrate le gesta del gigante Gargantua. Il F. non ha mutato in nulla la trama del racconto, ha anzi tradotto con fedeltà e maestria l'originale, ampliandolo però considerevolmente con interpolazioni a intento ora comico ora didascalico. L'opera è il primo grande monumento di prosa profana tedesca. La ridda dei vocaboli, il moltiplicarsi dei sinonimi, il succedersi dei giochi di parole, le infilate di proverbî e di versi tolti a canti popolari ne rendono faticosa la lettura; ma tra questi virtuosismi verbali si rivelano, nelle scene gustosamente abbozzate, nelle descrizioni felici e rapide, nella ricchezza della lingua, piegata alle più varie espressioni, le qualità artistiche dell'autore. Traggono pure ispirazione da scritti del Rabelais l'Aller Praktik Grossmutter (1573) e il Catalogus Catalogorum perpetuo durabilis, ultima opera del F. (1590). L'una e l'altra sono in prosa; la prima è una parodia degli almanacchi profetici, ed ha come fonte principale la Pantagrueline Pronostication del Rabelais; la seconda prende a modello, ampliandolo, l'elenco di libri della biblioteca dell'Abbazia di San Vittore, che si legge nel capitolo 7° del secondo libro del capolavoro rabelaisiano. Del 1576 è il poemetto Das Glückhaft Schiff von Zürich (apparso senza indicazione né di luogo né di anno, ma certamente a Strasburgo), l'opera del F. letterariamente più accurata, ricordata con lode da Julius Wilhelm Zincgref, araldo della scuola dell'Opitz; prima fra le opere del F. fu ristampata nel sec. XIX, con prefazione di L. Uhland (Tubinga 1828), e solo di essa si ha una traduzione italiana (di A. Baragiola, Padova 1884).
Degne di menzione sono inoltre le prose Das Podagrammisch Trostbüchlein (1577), umoristica lode della podagra, e Das philosophisch Ehezüchtbüchlein (1578) sul matrimonio, la prima tratta da scritti di due umanisti, la seconda traduzione di due operette morali di Plutarco con aggiunte da altri autori. Tra le poesie ricordiamo i bei versi sul liuto Ein artliches Lob des Lauten, quelli inspirati a nobili sensi patriottici, Ernstliche Ermahnung an die lieben Deutschen, e la poesia sull'educazione dei fanciulli, Anmahnung zu christlicher Kinderzucht. Negli ultimi anni della sua vita (1588) il F. compose il poema Vom Ritter von Stanfenberg, prendendo l'argomento da un poema del sec. XIV.
Queste sono soltanto le opere principali del F., che fu scrittore fecondissimo e trovò occasione e impulso alla sua varia e molteplice attività nella collaborazione col cognato Bernhard Jobin, editore a Strasburgo.
Ediz.: Johann Fischarts sämtliche Dichtungen, Lipsia 1866-67, voll. t. Opere scelte: Dichtungen von J.F., Lipsia 1880; J.F.s Werke, Stoccarda s. a., voll. 3; Aller Praktik Grossmutter, Flöhhatz, Geschichtklitterung, e Glückhaft Schiff curate da varî nella raccolta Neudrucke deutscher Litteraturwerke, II, V, LXV-LXXI, CLXXXII, Halle 1876, 1877, 1891; J. F.s Schiveizerische Dichtungen, Frauenfeld 1926.
Bibl.: K. von Meusebach, Fischartstudien, ed. C. Wendeler, Halle 1879; ma soprattutto A. Hauffen, J. F. Ein Literaturbild aus der Zeit der Gegenreformation, voll. 2, Berlino 1921-22, che riassume e completa i molti studî che il H. aveva pubblicati sul F. nell'Euphorion e altrove. Cfr. inoltre: P. Besson, Étude sur J. F., Parigi 1889; R. Mäder, Die pädagogische Bedeutung F.s, Lipsia 1893; A. Englert, Die Rhytmik F.s, Monaco 1903; A. Leitzmann, Fischartiana, Jena 1924; A. Knauer, F.s und B. Schmidts Anteil an der Dichtung "Peter von Staufenberg"), in Prager deutsche Studien, XXXI (1925).