SCHLEGEL, Johann Elias
Scrittore tedesco, fratello di Johann Adolf, nato a Meissen il 17 gennaio 1719, morto a Sorø il 13 agosto 1749. Studiò prima a Pforta, ove l'interesse per l'antichità classica lo indirizzò verso l'arte e la critica drammatica, e poi, dal 1739 al 1742, a Lipsia. Nel 1743 si trasferì a Copenaghen e nel 1748 fu nominato professore all'accademia di Sorø.
Il suo dramma giovanile Die Geschwister von Taurien (1737) è notevole come tentativo di fusione di due indirizzi, del dramma antico e di quello francese. Di fronte al Gottsched che aveva avvicinato a Lipsia, lo Sch. mantenne una linea indipendente, senza peraltro aderire alle idee di Bodmer e Breitinger. Lo testimoniano i saggi allora pubblicati, che formano il primo abbozzo della sua teoria estetica, ove sotto alcuni riguardi batte vie nuove: additando all'arte drammatica il compito di idealizzare la realtà, e con ciò precorre le teorie di Winckelmann e di Schiller, chiedendo, anche per il teatro comico, un maggiore distacco dalla vita, maggiore libertà di fronte alle unità drammatiche, forme più sciolte nella versificazione. Precursore del Lessing, iniziò gli studî shakespeariani in Germania; nella sua Vergleichung Shakespeare's und Andreas Gryphs (1742) considera il dramma di Shakespeare dal punto di vista dell'imitazione degli uomini, non già, secondo il criterio allora corrente, dell'azione, e basa la sua analisi, anziché sulle regole drammatiche, sull'effetto prodotto dal dramma shakespeariano.
La sua attività di autore drammatico non soddisfa però ai postulati della sua teoria: né nel gretto realismo delle sue prime commedie, modellate su quelle di Molière e di Holberg (Der geschäftige Müssiggänger, 1741, Die drei Philosophen, 1742, ecc.), né nella loro costruzione fedele alle regole vigenti, né nella loro forma prevalentemente prosastica. L'intima compenetrazione con lo spirito shakespeariano si manifesta invece nell'opera più matura dello Sch.: nella frammentaria commedia fiabesca Der Gärtnerkönig (1746 e segg.) e nel dramma storico Canut (1746, ed. crit. di F. Brüggemann, Lipsia 1933). Le altre sue commedie, tra cui la migliore è Der Triumph der guten Frauen (1747) risentono fortemente dell'influsso della commedia francese. La sua monografia su Heinrich der Löwe (scritta negli ultimi mesi di vita) rimase incompiuta.
Opere: Werke, 1761-1770, a cura del fratello J. Heinrich Schlegel; Aesthetische u. drammaturgische Schriften, a cura di J. Antoniewicz, Heilbronn 1887 (con ampia introduzione).
cfr. M. Herder, Sämmtliche Werke, a cura di B. Suphan, IV, p. 232 segg.; W. Söderhjelm, Om J. E. S. särskildt som lustspeldiktare, Helsingfors 1884; E. Wolff, J. E. S., Berlino 1889 (2ª ed., 1892); J. Rentsch, J. E. S. als Trauerspieldichter m. besonderer Berücksichtigung seines Verhältnisses zu Gottsched (diss.) Erlagen 1890; H. Bünemann, E. S., und Wieland als Bearbeiter antiker Tragödien, Lipsia 1928.