GRIES, Johann Diederich
Poeta e traduttore tedesco, nato ad Amburgo il 7 febbraio 1775, morto nella stessa città il 9 febbraio 1842. Fece parte del gruppo dei romantici, e fu amico di Novalis, di Caroline e Guglielmo Schlegel, di Tieck, di Schelling, di Steffens, e, più tardi, di Brentano, di Uhland e dei poeti della scuola sveva. Musicista appassionato, spirito entusiasta e irrequieto, viaggiò molto in Germania e in Austria; ma visse con predilezione a Jena; negli ultimi anni, malato, dimorò ad Amburgo. Le sue poesie sono insignificanti. Hanno invece importanza le sue traduzioni, tipica espressione del culto dei romantici tedeschi per le letterature romanze.
Nel 1797, forse per incitamento di Guglielmo Schlegel, iniziò la traduzione della Gerusalemme liberata, condotta a termine cinque anni dopo. nell'autunno del 1802 (voll. 4, Jena 1800-1803). Seguirono la traduzione dell'Orlando Furioso, forse l'opera sua più felice (voll. 5, Jena 1804-1808), del Ricciardetto (voll. 3, Stoccarda 1831-33) e dell'Orlando Innamorato (voll. 4, Stoccarda 1835-39). Nell'intervallo fra i due periodi di prevalente interesse per la poesia italiana, si dedicò alla traduzione di Calderón (voll. 8, Berlino 1809-1842). In giovinezza aveva conosciutv Goethe e suscitato l'interesse di Schiller, il quale gli fece leggere, ancora manoscritto, il Wallenstein e accolse nelle Horen una sua composizione poetica Phaeton. E l'influsso dei due classici di Weimar si sente anche nelle sue traduzioni, le quali presentano quella singolare contaminazione fra sentimento romantico e gusto formale classicheggiante, che è una caratteristica di tanta poesia minore di quell'epoca.
Bibl.: (E. Campe), Aus dem Leben von J. D. Gries, Lipsia 1855; F. Hoffmann, J. D. Gries als Übersetzer, Francoforte 1925.