Drammaturgo tedesco (n. forse a Breslavia 1640 - m. Breslavia 1704). Studiò diritto a Jena ed esercitò a Breslavia la professione dell'avvocato. Scriveva intanto lavori teatrali di successo; ma la conversione al cattolicesimo contribuì a distrarre da lui l'attenzione di qualche potente che avrebbe potuto sostenerlo. Finì dimenticato e forse in miseria. I suoi drammi puntano a un'efficacia immediata, e pertanto rimangono superficiali testimonianze di un barocchismo scarsamente vitalizzato. Le tragedie (Theodoricus, 1666; Marianne, 1669; Sophia, 1671) non disdegnano il ricorso all'orrido; i drammi a lieto fine (Die triumphierende Keuschheit oder die getreue Urania, 1669; Antiochus und Stratonica, 1699) presentano in gran copia gli orpelli e le trovate divaganti dell'opera musicale barocca. Come gli altri scrittori barocchi tedeschi, fu molto vicino ai modelli italiani.