ARNDT, Johann
Teologo luterano, nato nel 1555 in Edderitz (Anhalt). Studiò in Helmstadt, Wittenberg, Strasburgo, Basilea, ed ebbe varî uffici ecclesiastici; morì nel 1621. La fama di cui gode ancora in Germania è dovuta a un libro di edificazione (Vier Bücher vom wahren Christentum, I, Brunswick 1605; gli altri 3 nel 1609 s. l.), nel quale, sotto l'influenza di varî scritti mistici (soprattutto la Deutsche Theologie e Angela da Foligno) e quella del Weigel, sostituì quasi completamente alla dottrina luterana della salvezza una concezione mistica, sulle tracce appunto del Weigel. Ma spiritualmente l'A. è così lontano dalle dottrine del riformatore, da poter suscitare il sospetto di scarsa ortodossia, se nella pratica della vita egli non si fosse mostrato un fedele sostenitore del luteranesimo. Del resto, motivi mistici erano già impliciti, parzialmente, nella teologia di Lutero. L'A. li sviluppò ulteriormente e in maniera quasi esclusiva; attraverso lui, e gli scrittori della medesima tendenza, si svilupparono i germi, da cui nacque il pietismo.
Bibl.: Le opere furono pubblicate da J. J. Rambach (3 voll., Lipsia 1734-36); una scelta da W. Köpp, Berlino 1912; id., Eine Untersuchung über die Mystik im Luthertum, Berlino 1912; Schubert, in Neue kirchliche Zeitschrift, IX (1898), pp. 456 segg.; Tholuck Hölscher, e Hauck, in Real-Encyklopädie für Protestantische Theologie und Kirche, II, p. 108 segg. e XXIII (Ergänzungen), p. 123.