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SERGEL, Johan Tobias

di Axel Romdahl - Enciclopedia Italiana (1936)
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SERGEL, Johan Tobias

Axel Romdahl

Scultore, nato a Stoccolma il 28 agosto 1740, morto ivi il 26 febbraio 1814. Allievo nell'accademia di Stoccolma e dello scultore francese P.H. Larchevêque, prese parte ai lavori per il castello reale di Stoccolma. Si recò nel 1767 in Italia: visitò, tra altre città, anche Napoli, ma soggiornò sopra tutto a Roma, fino al 1778, quando fu chiamato a Stoccolma per sostituire il suo maestro nella carica di scultore di corte.

Le opere più importanti del S. risalgono al soggiorno romano (statue d'un fauno, d'una Venere, d'un Apollo, d'un Diomede; gruppi di Amore e Psiche, di Marte e Venere). A Parigi fu accolto nell'Accademia. Dopo il suo ritorno in Stoccolma ebbe l'incarico di una sola statua in marmo, una copia libera della Venere Callipige, ritraendovi nella testa una dama di corte. Gli altri lavori eseguiti a Stoccolma hanno carattere più decorativo, come il gruppo del cancelliere Axel Oxenstierna in atto di dettare alla dea della storia le imprese di Gustavo Adolfo II, destinato a ornare il basamento della statua equestre del re in Stoccolma; l'epitafio del filosofo Descartes nella chiesa di Adolfo Federico a Stoccolma; la pala d'altare nella medesima chiesa, ecc. I membri della corte e dell'aristocrazia si fecero dal S. ritrarre in numerosi busti e medaglioni. L'ultima opera sua è la statua di Gustavo III, eretta nel 1808 nel porto di Stoccolma.

Nello stile di S. si fondono elementi neoclassici con le vivaci forme barocche. Suoi disegni e sculture nel Museo nazionale di Stoccolma.

Bibl.: G. Göthe, J. T. S., Stoccolma 1898; id., J. T. S.: s. skulpturv., ivi 1921; H. Brising, S.: s. konst, ivi 1914; L. Looström, J. T. S., ivi 1914.

Vedi anche
Füssli, Johann Heinrich Füssli ‹fü´üsli› (o Füessli), Johann Heinrich (anglicizz. Henry Fuseli o Fusely). - Pittore e scrittore d'arte (Zurigo 1741 - Londra 1825). Figlio di Johann Kaspar, nel 1761 prese gli ordini nella chiesa evangelica riformata. Costretto, per le sue idee politiche, a lasciare la Svizzera, nel 1763, dopo ... neoclassicismo Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento della cultura e della società. Gli studi dell’ultimo trentennio del 20° sec. ne hanno evidenziato ... Stoccolma (sved. Stockholm) Città capitale della Svezia (1.252.020 ab. nel 2005) e capoluogo della contea omonima (6.488 km2 con 1.889.945 ab. nel 2005). Sorge sulle rive del fiume Morr e all’estremità orientale del Lago Mälaren, nel punto in cui questo unisce le sue acque con il Saltsjön, uno dei bracci del ... Svezia Svezia (sved. Sverige) Stato dell’Europa settentrionale, costituito dalle regioni orientali della Penisola Scandinava, dalle isole baltiche di Gotland e Öland e da altre minori. Confina a NO e a O con la Norvegia, a NE con la Finlandia, a E si affaccia sul Golfo di Botnia, a SE e a S sul Mar Baltico; ...
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    Scultore (Stoccolma 1740 - ivi 1814). Completò la sua formazione a Parigi (1758) e a Roma (1767-78), dove seppe recepire la tradizione barocca e la lezione della scultura classica (Stoccolma, Nationalmuseum: Fauno in riposo, 1774; Venere e Marte, diverse versioni tra il 1770 e il 1780 e, in marmo, 1804). ...
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