THORBECKE, Johan Rudolph
Uomo di stato olandese, nato a Zwolle il 14 gennaio 1798, morto a L'Aia il 4 giugno 1872. Di origine modestissima, studiò alla scuola latina di Zwolle e poi all'Athenaeum Illustre di Amsterdam, guadagnando tre volte una medaglia d'oro per componimenti latini. Frequentò poi università tedesche e in Germania conobbe Schelling, von Platen, e altri filosofi e poeti. A Giessen, poi a Gottinga fu docente di filosofia della storia. Più tardi ottenne una cattedra nell'universita di Gand. Nel 1830, scoppiata la rivolta belga, si stabilì a Leida, insegnando in quell'università. Nel 1839 ad Amsterdam egli pubblicò un libro che fece una impressione enorme: le Osservazioni sullo Statuto. Con questo studio egli entra nella vita politica. Sotto il governo di Guglielmo I lo statuto era divenuto lettera morta, privo di ogni forza vivificante. Da questo momento in poi tutti quelli che desideravano il progresso, videro in Th. il loro capo. Egli fu eletto nella commissione che doveva preparare la riforma dello statuto, resa necessaria per il distacco del Belgio; ma visto che le modifiche del nuovo progetto erano insignificanti, Th. non approvò il lavoro della commissione stessa, e in una nuova pubblicazione criticò aspramente lo statuto riformato. Nel 1844 gli stati provinciali dell'Olanda Meridionale lo elessero come deputato alla seconda camera degli stati generali e lì, a capo di un gruppo di nove deputati, "i Nove", egli presentò il progetto per una riforma radicale dello statuto: elezioni dirette responsabilità dei ministri, ecc. Il progetto cadde, ma aveva trovato un'eco formidabile nel paese. L'opposizione liberale, sotto la guida di Th., oratore magistrale per quanto misurato, si rese sempre più forte. Nel 1848 lo stesso re, senza domandare le opinioni dei suoi ministri conservatori, fece sapere che una riforma della costituzione gli era gradita. Tutti i ministri, offesi di tale iniziativa, presentarono le dimissioni. Presidente della commissione per la riforma, fu, per desiderio unanime, Thorbecke e la costituzione del 1848, che è con qualche lievo ritocco, tuttora la costituzione dell'Olanda, è opera sua.
Nelle prime elezioni dirette, Th. fu eletto in quattro collegi: optò per Leida. La camera accettò una risposta ostile, redatta da Th., al discorso della corona, con l'effetto che il ministero De Kempenaer-Donker Cortius (conservatore) si dimise. Ottenuto l'incarico di formare il nuovo gabinetto Th. si riservò il ministero degli interni. Nessun ministero olandese ha mai compiuto tanto lavoro come questo primo ministero Thorbecke (1849-1853): legge sulle elezioni, sullo stato delle provincie, sulla posta, sulla navigazione (con abolizione dei diritti di transito e ritorno alla politica liberoscambista con effetti felicissimi per l'economia). Importanti pure le leggi sull'autonomia controllata dei comuni. La riforma tributaria, la legge sul prosciugamento del Haarlemer Meer sono altri esempî della felice attività di T. Il "movimento di aprile" pose fine a quel ministero. Tale movimento era una protesta contro il fatto che Pio IX aveva pubblicato il breve sulla restaurazione della gerarchia cattolica in Olanda, prima che il parlamento avesse discusso l'argomento. Cominciò un veemente movimento a Utrecht. L'indirizzo al re con centinaia di migliaia di firme fu da questo ricevuto con parole diverse da quelle suggeritegli da Th., e ne seguirono le dimissioni del ministero. Pure come capo dell'opposizione negli anni dal 1853 al'62 la influenza di Th. fu grandissima. Il suo secondo ministero (1862-66) svolse di nuovo una attività straordinaria. Il canale da Amsterdam, attraverso le dune, al Mare del Nord difece di Amsterdam un grande porto, quello da Rotterdam a Hoek van Holland (Nuova via d'acqua) segnò la fortuna di quel grande emporio marittimo. Però il partito liberale non era più il blocco omogeneo del 1850; specialmente vi erano differenze di vedute sulla politica coloniale e ne nacque un contrasto tra Th. e il suo ministro delle Colonie, Fransen van de Putte: il conflitto scoppiò quando quest'ultimo volle introdurre il nuovo codice penale per le Indie con decreto reale, mentre Th. anche qui difese la via parlamentare. Egli presentò le dimissioni. Ma già nel 1868 dietro il suo consiglio si costituì il ministero Fock-Van Bosse, nel quale Th. non aveva un portafoglio, ma che era un "ministero Th. senza Th.". Abolì la pena Capitale ed ebbe varî successi, ma nell'anno critico 1870 non poté resistere ed allora il vecchio Th., già sofferente, ancora una volta si accinse a reggere le sorti della sua patria. Formò il terzo suo ministero (1871-72) che s'interessò specialmente della riforma della difesa nazionale. Ma il vecchio ministro, che trovò un'opposizione molto agguerrita, non ebbe più l'energia dei suoi migliori anni. I giovani del partito liberale lo criticarono, vollero un progresso più rapido, più radicale. In mezzo a queste lotte, improvvisamente, il 4 giugno 1872 Th. morì. (V. pure olanda: Storia).
Tra gli scritti, oltre a quelli citati nel testo, ricordiamo: Over plaatselijke begrooting, Leida 1847; Historische Schetsen, L'Aia 1860; Parlementaire redevoeringen, Deventer 1856-70, voll. 5; De onuitgegeven parlementaire redevoeringen (ed. postuma dei discorsi non pubblicati), voll. 6, Groningen-Arnhem 1909-12.
Bibl.: W. H. de Beaufort, Dertig jaren it onze Geschiedenis, 1863-93, nella rivista De Gids, LIX (1895), pp. 504-34, e LX (1896), pp. 478-506; J. van Vloten, Thorbecke's standbeeld, Arnhem 1876; S. van Houten, De staatsleer van Mr. J. R. Th., Haarlem 1888; W. Verkade, Overzicht der staatkundige denkbeelden van J. R. Th., L'Aia 1936.