Huizinga, Johan
Storico olandese (Groninga 1872- De Steeg, Arnhem, 1945). Dopo una prima attività nel campo della filologia comparata, divenne prof. di storia nelle univ. di Groninga (1906) e di Leida (1915). La sua notissima opera Herfsttij der Middeleeuwen (1919; trad. it. Autunno del Medioevo) dà un quadro suggestivo del trapasso delle forme di vita e dei sentimenti dal Medioevo al Rinascimento, colti nell’evolversi e nel raffinato cristallizzarsi della società borgognona, e ha notevolissima importanza per tutta la storia europea di quel periodo. Una testimonianza della sua viva coscienza deivalori della civiltà europea e della crisi degli stessi, analizzata con acuta sensibilità, è costituita dallabiografia di Erasmo (Erasmus, 1924; trad. it. Erasmo). In Homo ludens (1938; trad. it.), H. coglie l’essenzialità perenne dell’uomo nella realizzazione di uno stile che sempre si rinnova in una ricerca creativa che è gioco; propone inoltre un’amara critica della moderna civiltà di massa in In de schaduwen van morgen (1935; trad. it. La crisi della civiltà). Nei saggi storici e di teoria della storiografia (trad. it. in La mia via alla storia), le vicende del passato e le esperienze della sua vita si concretano in profili e in meditazioni sul mondo contemporaneo. Fra le ultime opere, un quadro della società olandese nel secolo d’oro: Nederland’s Beschaving in de Zeventiende Eeuw (1941; trad. it. La civiltà olandese del ’600). Durante la Seconda guerra mondiale, per la sua opposizione al nazismo fu imprigionato e poi confinato nei pressi di Arnhem.