MACEDO, Joaquim Manuel de
Scrittore brasiliano, nato a Itaborahy nel 1820, morto a Rio de Janeiro nel 1882. Tra i più fecondi letterati brasiliani del secolo XIX, il M. pubblicò una sessantina di volumi.
Come romanziere, fu uno dei creatori del genere nel suo paese; i suoi romanzi, a cominciare dal primo, A Moreninha (La Morettina), rispecchiano con semplicità di mezzi le idee, la psicologia e i costumi degli ambienti borghesi della vecchia società brasiliana, più precisamente carioca (della capitale): società tranquilla, patriarcale, sentimentale e religiosa insieme. In essi non mancano mai certe categorie di personaggi, pertinenti piuttosto alla commedia anziché all'arte narrativa. E infatti il M. è specificamente autore drammatico; la sua produzione teatrale comprende un gran numero di commedie (che hanno le stesse qualità e gli stessi difetti dei romanzi), alcuni drammi, eco piuttosto del teatro francese che non della realtà ambientale, e diversi libretti di operette e vaudevilles. L'opera sua di poeta è superficiale, escluso il poema A nebulosa, in 6 canti, del quale, fra episodî eccessivamente romantici o romanzeschi, sopravvivono frammenti di vera bellezza per il sentimento e per la forma.
Opere principali: Romanzi: A Moreninha, Rosa, O Rio de Quarto, Os dois amores, O moço louro, Vicentino, Os quatro pontos cardeaes, A namoradeira, Vitimas e algozes, Memorias do sobrinho de meu tio, A carteira de meu tio, Baroneza do Amor, O forasteiro. Commedie e drammi: O primo da California, A torre em concurso, O cego, O sacrificio de Isaac, Cobê, Lusbella, Lxo e vaidade, O novo Othelo, O fantasma branco, Amor e patria, Cincinnato quebra-louça.