JUNG (Jungius), Joachim
Naturalista, matematico e filosofo tedesco, nato a Lubecca il 21 ottobre 1587, morto ad Amburgo il 17 settembre 1657. Studiò matematica a Rostock e nel 1609 ottenne una cattedra a Giessen. Nel 1618 tornò a Rostock a studiare medicina e l'anno successivo si addottorò a Padova. Nel 1628 divenne direttore del ginnasio Iohanneum di Amburgo.
Inspirato dalla filosofia di Bacone cercò di trovare le basi di un sistema filosofico nelle scienze sperimentali, senza tuttavia cadere nel materialismo, e negò il principio delle cause finali. In questo senso deve essere considerato come uno dei fautori del rinascimento scientifico. La sua Isagoge Phytosophica, postuma (Amburgo 1678), è ritenuta una delle migliori opere botaniche prelinneane: l'analisi degli organi delle piante, le regole stabilite per la descrizione e la nomenclatura fanno di lui uno dei massimi precursori del concetto di specie e dell'opera di Linneo. Delle altre sue opere si citano: Theses ex universa philosophia (Giessen 1608); Geometria empirica (Rostock 1627); De principiis corporum naturalium (Amburgo 1642); Mineralia (Amburgo 1689); Historia vermium (Amburgo 1691). Altre si conservano tuttora manoscritte in Amburgo. Alcune di esse sono state recentemente pubblicate dall'università di quella città (specialmente per cura di A. Meyer).
Bibl.: Guhrauer, J. J. und sein Zeitalter, Stoccarda 1851; Avé-Laellmant, Das Leben des Dr. Med. J. J., Breslavia 1882; E. Wohlwill, J. J. und die Erneuerung atomistischer Lehre im 17. Jahrh., Amburgo 1887; J. Lemke, Die Jungius-Ausgabe der Hamburgischen Universität, in Forsch. und Fortschr., V (1928), pp. 314-315.