Pseudonimo del poeta ceco J. Ohrenstein (Kutná Hora 1919 - Praga 1941). Limitata a quattro raccolte (Čítanka jaro "Il sussidiario primavera", 1939; Cesta k mrazu "Il viaggio verso il gelo", 1940; Jeremiášův pláč "Il pianto di Geremia", 1941; Ohnice "La mala erba", 1941) cui si aggiunsero postume le Elegie (1946), la produzione lirica di O. si sviluppò nell'arco di tre anni, prima che il poeta morisse in un incidente. I suoi versi, segnati dal senso tragico della condizione ebraica, s'incentrano dapprima su immagini di tenerezza e di sogno dietro le quali si cela il dramma della solitudine, per approdare progressivamente a toni più cupi e angosciosi. Oltre a tre quaderni di Deníky ("Diarî", post., 1958), O. ha lasciato romanzi (Malá víra "La piccola fede", post., 1966) e racconti, solo in parte pubblicati. In italiano è comparsa una scelta tratta dalle poesie e dai diarî: La cosa chiamata poesia (1969).