MAHEN, Jiří (pseud. di Antonín Vančura)
Scrittore cèco, nato a Caslav il 12 dicembre 1882, morto a Bruna il 22 maggio 1939.
Tutta l'opera di" Mahen è pervasa da un anarchismo primitivo e da uno scontento per le ingiustizie sociali; il suo simbolo fu il vagabondo, il ribelle che schiva la società per rifugiarsi nella natura. Oltre a poesie: Plamínky (Fiammelle, 1907), Ballate (1908), Duha (Arcobaleno, 1916), Scirocco (1923), Požár Tater (L'incendio dei Tatra, 1934), scrisse libri di racconti, leggende per l'infanzia, schizzi impressionistici, la prosa Měsíc (Luna, 1921), in cui s'è visto l'inizio del surrealismo cèco, e i due romanzi Kamarádi svobody (Camerati della libertà, 1907) e Nejlepší dobrodružství (La migliore avventura, 1929). Le prime opere drammatiche di M. risentono dei modelli nordici. Il suo dramma più noto è Janošík (1910), costruito su materiale popolare, storia del famoso ribelle slovacco. La tragedia rurale Mrtvé moře (Mare morto, 1918) è ambientata negli ultimi anni della controriforma e alla vigilia della patente di tolleranza di Giuseppe II. Gli altri lavori attingono alla storia o alla problematica contemporanea (Nebe, peklo, ráj, Cielo, inferno, paradiso, 1919).