KRISHNAMURTI, Jiddu
Nato il 25 maggio 1897 a Madanapalle (Madras), venne adottato nel 1910 da Annie Besant (v.), presidente della Società teosofica internazionale, e presentato alle folle come annunziatore di un "istruttore del mondo". Coloro che riconobbero questa qualità nel K. si unirono (gennaio 1911) in uno speciale ordine, l'Ordine della stella in Oriente, al quale aderirono ben presto oltre centomila persone, e che ebbe il suo centro a Ommen (Olanda). Presi contatti con la cultura occidentale, il K. si svincolò progressivamente dalla tutela delle alte gerarchie teosofiche ed espose in una serie di discorsi e di scritti, per lo più di forma e d'intonazione lirica, il suo insegnamento. Questo, non facile a riassumersi in breve, vuole come estremo scopo umano l'aderenza perfetta dell'individuo alla vita, ossia la sua assoluta coerenza interiore.
Il Krishnamurti ha portato alle ultime conseguenze questa particolare forma d'individualismo, e ha finito con lo sciogliere lo stesso Ordine della stella (agosto 1929), asserendo che la verità non può essere organizzata. Egli ha respinto di conseguenza la forma messianica, in cui la società teosofica aveva inteso circoscrivere la sua personalità, e si è reso del tutto indipendente.
Le sue opere principali sono tradotte in molte lingue, e anche in italiano; tra esse: Il sentiero, Pinerolo 1924; La fonte della saggezza, Pinerolo 1928; La ricerca, Roma s. d.; La vita liberata [1929], ecc.
Bibl.: I. de Manziarly e C. Suarès, Saggio su K., Genova 1929.