Jiang Zemin
Politico cinese (n. Yangzhou 1926). Aderì al PCC nel 1946. Rivestì alti incarichi nell’amministrazione statale e fu ministro dell’Industria elettronica (1983-85). Entrò nel Comitato centrale del PCC (1982) e nell’ufficio politico (1987); fu sindaco (1985-87) di Shanghai e segretario del partito (1988-89) a Shangai. Nella primavera del 1989 adottò una dura posizione verso la protesta studentesca, aspramente repressa in giugno; in occasione del conseguente rimpasto degli organi direttivi del PCC J.Z. sostituì Zhao Zijang come segretario generale. Fu così sancita la vittoria della corrente facente capo a Deng Xiaoping. Nel nov. 1989 J.Z. fu messo a capo della commissione militare di partito e dal marzo 1990 di quella di Stato. Eletto presidente della Repubblica nel marzo 1993, dopo la morte di Deng Xiaoping (febbr. 1997) fu confermato come suo successore nella leadership del Paese. Rieletto come segretario generale del Partito comunista cinese (nov. 1997), ribadì la propria volontà di proseguire la politica di Deng Xiaoping, incentrata sulla liberalizzazione dell’economia e sul mantenimento del predominio politico del partito comunista. Nel marzo 1998 fu riconfermato alla carica di presidente: proseguì la sua politica di rafforzamento del ruolo internazionale della Cina con l’ingresso (2001) del Paese nell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO). Nel 2002 lasciò la guida del partito sostituito da Hu Jintao, il quale, nel marzo 2003, gli succedette anche nella carica di presidente della Repubblica. Nello stesso mese, J.Z. fu invece riconfermato alla guida della commissione militare centrale, carica che ha mantenuto fino al 2004.