MARIO, Jessie Meriton White
Patriota e scrittrice, nata a Portsmouth il 9 maggio 1832, morta a Firenze il 5 marzo 1906. Recatasi nel 1855 a Nizza, conobbe colà Garibaldi e da lui apprese, amante fin d'allora dell'Italia, i fasti della difesa di Roma nel 1849. Tornata in Inghilterra, avvicinò a Londra il Mazzini, a cui dedicò sempre un culto devoto; e spronata da lui, tra il 1856 e i primi mesi del 1857, percorse più volte l'isola tenendo conferenze a pro' della causa italiana. Venuta in Italia, e fermatasi a Genova (maggio 1857), poco dopo che v'era giunto il Mazzini, ebbe da lui una missione a Torino. Arrestata dopo il tentativo rivoluzionario del 29 giugno 1857, mostrò in carcere grande fermezza di carattere; liberata nel settembre, si recò in Inghilterra col fidanzato Alberto Mario (v.), che pochi mesi dopo sposò, e di cui seguì le vicende, riserbandosi il compito d'infermiera nelle campagne garibaldine. Dopo la presa di Monterotondo (26 ottobre 1867), ebbe da Garibaldi l'incarico di recarsi a Roma e di trattare col Kanzler lo scambio dei prigionieri feriti; ma fu costretta a rimanere relegata in albergo, ove ebbe notizia del combattimento di Villa Glori (23 ottobre). Liberata, poté vedere all'ospedale G. Cairoli, gravemente ferito. Nel 1870, seguì Garibaldi in Francia. Visse da allora in poi a Firenze, poi a Roma, con Alberto M. Aveva già atteso a pubblicare: I garibaldini in Francia, Roma 1871; La miseria di Napoli, Firenze 1877; Vita di G. Garibaldi, Milano 1882. Rimasta sola continuò a scrivere: Della vita di G. Mazzini, ivi 1886; A. Bertani e i suoi tempi, voll. 2, Firenze 1886; In mem. di G. Nicotera, ivi 1894; Il sistema penitenziario e il domicilio coatto in Italia, Roma 1897; The birth of modern Italy, Londra 1909. Raccolse gli scritti di C. Cattaneo (Firenze 1891-1901), di A. Mario, di Bertani, di Mazzini. Negli ultimi dieci anni insegnò letteratura inglese nell'Istituto superiore di magistero in Firenze.
Bibl.: Vamba (L. Bertelli), J. W. M., Firenze 1915.