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Stuhr, Jerzy

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Attore e regista polacco (n. Cracovia 1947). Personaità eclettica, dotata di qualità drammatiche come interprete, espresse già in Delitto e castigo e in Demoni, ha mostrato anche le sue doti di comico, sapendo spaziare al tempo stesso nei diversi ambiti dello spettacolo, dal cinema al teatro alla televisione, sia come attore sia come autore e regista.

Vita e opere

Dopo studi di filologia, si iscrisse alla scuola superiore di studi teatrali di Cracovia; diretto dal 1972 da importanti registi polacchi come Konrad Swinarski e Jerzy Jarocki, si impose come interprete dalle sottili qualità drammatiche in Delitto e castigo e Demoni, per la regia di A. Wajda. Parallelamente, S. aveva iniziato una fortunata carriera televisiva di comico e intrattenitore, creando un esilarante cabaret in coppia con B. Sobczuk. Come regista, insegnante di teatro e attore, S. ha lavorato anche in Italia (Il contrabbasso, monologo di P. Süskind, 1980; Ceneri alle ceneri di H. Pinter, con regia dell'autore, 1997; I reverendi, di S. Mrożec, 2001). Per tre anni, in Polonia, ha collaborato con il Ludowy Teatr, dirigendo fra l'altro Jwona, ksążnicka Burgunda ("Iwona, principessa di Borgogna") e La bisbetica domata. Interprete duttile, convincente tanto nel registro comico quanto in quello tragico e in quello patetico, ha offerto il suo volto di uomo qualunque a numerosi film di K. Zanussi, Wajda, Agnieszka Holland e soprattutto K. Kieślowski (Blizna "La cicatrice", 1976; Amator "Il cineamatore", 1979; Dekalog 10, 1987; Trois couleurs: Blanc, 1994, Persona non grata, 2005). Ispirati al cinema di Kieślowski appaiono anche i film di S. regista, nei quali il simbolismo metafisico riscatta l'amara quotidianità delle vicende: Spis cudzołóżnic ("L'elenco delle adultere", 1995), Historie miłosne (Storie d'amore, 1997), Tydzień z życia mężczyzny (Sette giorni nella vita di un uomo, 1999), Duże zwierzę ("Il grande animale", 2000). Ha poi diretto Pogoda na jutro (Che tempo fa, 2003), che racconta il ricongiungimento di una famiglia, dopo una fuga dalle persecuzioni del regime comunista. S. ha interpretato i film di N. Moretti Il caimano (2006), Habemus Papam (2011), Il sol dell'avvenire (2023). Nel 2007 è stato autore, regista e intereprete di Korowód.

Vedi anche
Agnieszka Holland Regista cinematografica polacca (n. Varsavia 1948). Trasferitasi a Praga per frequentare la scuola di regia FAMU (M. Forman e I. Passer tra i suoi insegnanti), dopo l’invasione sovietica del 1968 è stata arrestata riuscendo a tornare in Polonia solo dopo mesi di dura prigionia. Negli anni Settanta ha ... cinema Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia o strumento d’informazione, di documentazione scientifica, ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. attore Interprete di un’azione drammatica rappresentata scenicamente. L’a. teatrale è interprete di un testo artisticamente compiuto, mentre l’a. cinematografico – in possesso di una tecnica particolare legata alle possibilità espressive del cinema e anche ai modi della ripresa cinematografica – collabora attivamente ...
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