THARAUD, Jérôme e Jean
Scrittori francesi, nati entrambi a Saint-Junien: Jérôme nel 1874, Jean nel 1877. Il primo fu per qualche tempo professore a Budapest, il secondo divenne segretario di M. Barrès. La loro opera è scritta, per la massima parte, in collaborazione.
Fino dal 1900 collaborarono ai Cahiers de la Quinzaine pubblicandovi La lumière, cui seguirono Contes de la Vierge (1902) e Dingley (1902; rifatto nel 1906 con finale diametralmente opposto) nel quale hanno espresso il loro dissenso da R. Kipling. Dotati di rara abilità narrativa, i Th. si sono interessati, nei loro numerosissimi libri, ai problemi più diversi, da quelli psicologici e sociali svolti in alcuni romanzi (Les hobereaux, 1904; La maîtresse servante, 1911) e da quelli letterarî e biografici (La vie et la mort de Déroulède, 1914; Notre cher Péguy, 1926) fino al problema degli ebrei (Bar-Cochebas, 1907; Quand Israël est roi, 1920; Causerie sur Israël, 1926; La rose de Sâron, 1927; Petite histoire des Juifs, 1928). Abilissimi nel porre limiti anche al quadro più complesso cogliendone gli elementi essenziali, hanno introdotto nell'arte narrativa il genere della corrispondenza giornalistica di viaggio (La bataille à Scutari d'Albanie, 1913; Rabat, ou les heures marocaines, 1919; Marakech, ou le Seigneur de l'Atlas, 1920; Le Maroc, 1924; Rendez-vous espagnols, 1925; ecc.). L'obiettività a cui nei loro libri d'ogni genere hanno mirato, o mostrato di mirare, non è che apparente; ma l'informazione sempre ricca e precisa, la grande abilità tecnica, l'equilibrio e la lucidità del loro stile conferiscono alle loro opere un valore artistico che le pone in uno dei primi piani nella letteratura francese contemporanea.
Opere: Principali oltre alle citate: La fête arabe (1912); La tragédie de Ravaillac(1913); L'ombre de la Croix (1917); Un drame de l'automne (1923); Le chemin de Damas (1923); Mes années chez Barrès (1928); L'oiseau d'or (1931); La jument errante (1933); Les bien-aimées (1933).
Bibl.: J. Bonnerot, J. et J. T. Leur oeuvre, Parigi 1928; A. Borgese, La vita e il libro, III, Bologna 1928, pp. 198-205.