Scrittore danese (Svendborg 1866 - ivi 1956). Fondatore del mensile Taarnet ("La Torre", 1893-94), organo del simbolismo danese, la sua prima opera di poesia (Rejsebogen, "Libro di viaggio", 1895; trad. it. 1923), in cui diede espressione al nuovo orientamento spirituale dopo la conversione al cattolicesimo, fu un avvenimento letterario. Fu, oltre che lirico e narratore, autore di celebri agiografie; nella prosa soffusa di liricità, come nel racconto più aderente alla realtà della vita, l'opera di J. ha una sua particolare impronta di linguaggio limpido, pacato, che fa di lui uno squisito maestro di stile.
Dopo aver partecipato agli entusiasmi darwiniani dei seguaci di G. Brandes, fu tra i più decisi apostati del naturalismo. Già i versi e le prose di Stemninger ("Impressioni", 1892) preannunciano infatti quella sensibilità pittorico-musicale e mitico-religiosa che troverà poi chiara formulazione teorica nel mensile da lui fondato Taarnet ("La Torre", 1893-94), organo del simbolismo danese. Nel 1896, in seguito a un viaggio in Germania e in Italia (ad Assisi, dove è poi vissuto, con intervalli, dal 1913 al 1953) si convertì al cattolicesimo. Il suo itinerario spirituale è tracciato nel già citato Rejsebogen, con romantiche descrizioni di città della Germania meridionale, e nell'autobiografico Livsløgn of livssandhed ("Menzogna vitale e verità vitale", 1896), mentre anche le raccolte di poesie (Bekendelse "Confessione", 1894; Digte, 1896) e di prose poetiche (Lignelser "Parabola", 1898; trad. it. 1918) rappresentano, sul piano dell'arte, il tentativo d'interpretare storia e natura come messaggio divino: mediante una fitta rete di simboli il raffinato stilista mira a fondere insieme l'interiorità della preghiera con la bellezza della poesia (Der er en brønd som rinder "C'è una fonte che scorre", 1920; Brig Marie of Svendborg "Il brigantino M. di S.", 1925; Efterslaet "Spigolature", 1931; Digte i Danmark "Poesie in Danimarca", 1943; Fyen og andre Digte "Fionda e altre poesie", 1948). La sua opera, immensa e in parte ancora inesplorata, comprende, oltre alla lirica e alla narrativa, le più o meno note agiografie (Den yndigste rose "La più amabile rosa", 1907, sul mistico tedesco Suso, trad. it. Rosa rosarum, 1922; su Francesco d'Assisi, 1907, trad. it. 1910; su Caterina da Siena, 1915, trad. it. 1921; su Santa Brigida, 2 voll., 1941-43, trad. it. 1947-48), e l'autobiografico Mit livs legende "La leggenda della mia vita", 7 voll., 1916-28.