Poeta e pubblicista ungherese (Szatmár 1907 - Kolozsvár 1938): collaborò a diversi periodici transilvani e diresse la rivista Pásztortüz. Nella sua lirica, Leselkedő magány ("La solitudine in agguato", 1928), Nagycsütörtök ("Giovedì Santo", 1933), Angyalok citeráján ("Sulla cetra degli angeli", 1938), si alterna alle espressioni di gioia di vivere un cupo presentimento della morte precoce.