JENISSEI (trascriz. tradizionale, secondo la pronunzia, del nome Enisej; A. T., 103-104)
Uno dei maggiori fiumi della Siberia, così detto da Joanissei, voce tungusa che significa "grande acqua".
Le sue origini risultano dall'unione del Beikem e del Chuakem o Piccolo Jenissei, nel distretto di Urjanchaj, ove viene chiamato Ulukesu; dopo aver raccolte, a mezzo di varî affluenti, le acque della catena degli Urjanchaj o Tannu-Tuva, attraversa il sistema dei Monti Sajani ed entra in territorio russo, nel quale scorre mantenendo complessivamente fino alla foce direzione di NNO. Lungo il tratto compreso in territorio cinese, sorgono sulle sue sponde le cittadine di Kemcik e di Krasnij, frequentate da mercanti russi, che vi hanno eretti quartieri proprî. Dopo la confluenza dell'Us, a oltre 100 km. dalla frontiera russocinese, il corso del fiume è interrotto da una serie di rapide violentissime, che arrestano la navigazione; le rive sono coperte di foreste di conifere o accompagnate da praterie, ove vagano tribù tartare nomadi dedite alla caccia; vi abitano pochi coloni russi, per quanto la regione circostante sia ricca di oro, carbone, sale e ferro. Lo Jenissei attraversa quindi una regione di praterie, riceve l'Abakan e bagna Minusinsk; entra poi nella zona delle terrenere e raggiunge Krasnojarsk, ove è attraversato dal ponte della Transiberiana. Fra Krasnojarsk e Turuchansk (che è a circa 66° lat. N.) affluiscono ad esso, da destra, l'Angara o Tungusca Superiore, la Tungusca Petrosa, la Tungusca Inferiore. Questi potenti fiumi accrescono grandemente la portata dello Jenissei; alla sua entrata nella zona delle tundre esso raggiunge una larghezza di 3-4 km., che si fa molto maggiore quando ci sono delle isole; durante le piene poi (maggio-giugno) il fiume si allarga su distese enormi, talvolta per una larghezza che può raggiungere anche 50 km.
Lo Jenissei ha grande importanza come limite fisico fra due distinte regioni morfologiche e cioè fra la grande pianura della Siberia occidentale e la regione corrugata della Siberia orientale. Infatti verso O., oltre il piccolo orlo rialzato, che accompagna la riva sinistra del fiume e che è leggermente inclinato verso di questo, si estende la pianura siberiana, coperta di depositi alluvionali del Quaternario, e che, fatta eccezione per alcuni brevi corsi d'acqua, diretti tributarî del Mar Glaciale, costituisce il bacino dell'Ob. Perciò i maggiori affluenti dello Jenissei scendono tutti dalla sponda destra, ossia dall'antico altipiano dell'Angara, lungo la zona del quale si sviluppa la linea spartiacque fra il bacino dello Jenissei e degli altri fiumi, ora affluenti ad altri corsi d'acqua della Siberia orientale, ora tributarî diretti del Mar Glaciale. Partendo da Krasnojarsk e sino alla regione delle tundre si rilevano profondi contrasti geomorfologici e climatici fra le terre poste a oriente e a occidente dello Jenissei. L'altipiano è scarsamente popolato e il limite delle coltivazioni si arresta assai più a S. del 60° di lat. N mentre nella pianura occidentale tale limite è costantemente superato. Per un lungo tratto, poi, la sponda destra è alta, coperta di boschi, mentre la sinistra è bassa e per la massima parte desertica. Oltre il circolo polare artico ogni contrasto scompare poiché, su ambedue le sponde del fiume, si stendono le tundre.
Lo Jenissei, il cui bacino misura ben 2.550.000 kmq. di superficie, sbocca in mare dopo un percorso di 4000 km. (ai quali si possono aggiungere altri 1200 km. rappresentati dal sistema Selenga-Angara, che attraversa il lago Bajkal) a mezzo di un estuario assai sviluppato in lunghezza, ma stretto. Caratteristico il fatto che lo Jenissei abbia formato al fondo dell'estuario un delta, la cui conoscenza è però ancora assai limitata, per quanto esso sia stato raggiunto sino dal sec. XV da navigatori russi e inglesi, che risalirono in parte il corso del fiume.
Il medio e alto corso vennero raggiunti per la prima volta fra il 1618 ed il 1620 da una spedizione di Cosacchi, che vi pervennero seguendo il corso dell'Ob, del suo affluente il Ket e quindi quello del Kaz, tributario dello Jenissei, ma, per la resistenza opposta da Buriati e Tungusi, i Russi non poterono risalire il corso dell'Angara e raggiungere il lago Bajkal che nel 1648. Dopo il 1853, un ricco siberiano, Sidorov, si adoperò durante un ventennio per stabilire una comunicazione fra l'Europa e le foci dei fiumi siberiani. Nel 1875 Nordenskjöld penetrò nelle foci dello Jenissei, nel 1876 una nave inglese raggiunse la Kureika e nel I877 Sidorow, partito da Eniseisk, raggiunse il mare e arrivò a Pietroburgo; un anno più tardi Nordenskjöld risalì, con il Fraser e l'Express, il fiume. Ma per quanto questo si apra su un golfo lungo 60 km., è difficile penetrarvi quando, per lo scioglimento dei ghiacci, questi, trascinati dalla corrente, scendono verso la foce con grande velocità cozzando fra di loro con estrema violenza e formando dei piccoli icebergs. Agli inizî di questo secolo si costituì una società per stabilire, a scopo commerciale, una via di comunicazione regolare con l'Europa, ma essa si sciolse subito; nel 1928 una spedizione, composta di tre navi inglesi e cinque norvegesi, partita da Amburgo, recando 15.000 tonn. di macchinarî agricoli, di metalli, di carbone, di spezie, raggiunse la foce dello Jenissei, riportando legname, lino, pellicce, cuoi e crini. La navigazione rimane sospesa per 8 mesi sul delta, per 7 mesi a Turuchansk, per 5 a Krasnojarsk. Krasnojarsk, situata ove lo Jenissei è attraversato dalla Transiberiana, è la località più importante sul fiume. Di recente alla foce del fiume è stato costruito un nuovo porto: Port Igarka.