Uomo politico inglese (Acton, Denbighshire, 1648 - Londra 1689). Consigliere di corte, si schierò apertamente contro gli indiziati di congiura papista (Popish plot), processati nel 1678-79, ridicolizzandone le convinzioni religiose. Divenuto Lord chief Justice e consigliere privato (1683), nel 1685 con l'appoggio di Giacomo II, di cui J. aveva conquistato i favori nonostante il suo precedente zelo anti-cattolico, fu creato barone di Wem. Dopo il fallimento della ribellione del duca di Monmouth (luglio 1685), J. fu presidente della commissione del circondario dell'ovest incaricata di punire i ribelli. Al processo (Bloody Assizes), condotto con brutalità e senza molti scrupoli, furono condannate a morte centinaia di persone e molte altre furono imprigionate o ridotte in schiavitù; J. stesso ricorse probabilmente all'estorsione nei confronti di molti imputati. Divenuto pochi mesi dopo Lord cancelliere (sett. 1685), diresse ancora numerosi processi. Dopo la fuga di Giacomo II (1688), J. tentò di espatriare ma fu catturato e rinchiuso nella Torre di Londra, dove morì.