JEFFREY, Francis, lord Jeffrey
Nacque il 23 ottobre 1773, a Edimburgo, dove morì il 26 gennaio 1850. Fece gli studî a Glasgow e ad Oxford; nel 1794 fu nominato avvocato presso i tribunali scozzesi e dopo una brillante carriera come patrocinatore, divenne procuratore generale e infine giudice. La sua fama tuttavia riposa sul fatto che il nome del J. è connesso con la prima delle grandi riviste periodiche inglesi, la Edinburgh Review, che egli fondò nel 1802 insieme col Brougham e con Sydney Smith, e che diresse dal secondo al novantottesimo numero (1829). La Edinburgh Review fu originariamente iniziata per essere strumento di riforma politica e sociale, e a suo tempo ebbe sull'opinione pubblica enorme influenza, di cui sono esempî il patrocinio della riforma parlamentare, dell'abolizione della schiavitù, dell'emancipazione della Chiesa cattolica. Quasi altrettanto intenso fu l'influsso del J. come critico letterario.
Dotato di uno stile brillante e tagliente, ma avverso a tutto ciò che sapesse d'innovazione, egli assunse l'atteggiamento d'un senso comune raffinato ma mordace, adatto a lodare le cose eccellenti tradizionali o fuori discussione e ad esprimere una mentalità schizzinosa e pseudo medievale, ma del tutto incapace di apprezzare i prodotti più sottili e profondi dell'immaginazione. Verso tutte le cose che criticava egli assunse un tono pontificale e arrogante, privo d'ogni nozione critica dei proprî limiti. Perciò, mentre poté lodare il Campbell e il Crabbe e certi elementi nella poesia dello Scott e del Byron, non seppe vedere affatto la più grande arte d'un Coleridge e d'un Wordsworth. La principale taccia alla sua fama consiste appunto nel fatto che la sua persistente ostilità ritardò il giusto riconoscimento della grandezza di Wordsworth.
Ediz.: Contributions to the Edinburgh Review, voll. 4, Edimburgo 1853; Selections, a cura di D. Nichol Smith, Oxford 1910.
Bibl.: H. Cockburn, Life of Lord Jeffrey, Londra 1852.