RHYS, Jean
(pseud. di Rees Williams, Ella Gwendolen)
Scrittrice inglese, nata a Roseau, capitale di Dominica (Piccole Antille), il 24 agosto 1894, morta a Exeter (Devonshire) il 14 maggio 1979. Dopo la morte del padre emigrò in Inghilterra (1910) e si diplomò presso la Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Negli anni fra le due guerre, prima di stabilirsi definitivamente in Gran Bretagna, visse per un certo periodo a Parigi, dove ebbe modo di frequentare numerosi circoli culturali e d'incontrare artisti e scrittori, fra i quali J. Joyce, E. Hemingway, e F.M. Ford, cui va il merito di averne scoperto la sensibilità e le doti di fine narratrice.
Le tematiche ricorrenti nelle opere della R. sono, in particolare, l'emarginazione, la solitudine, le crisi interiori, le frustrazioni delle donne nella società del tempo. Le sue eroine, senza identità ben definita in termini di classe, nazionalità, origine e razza, sono quasi sempre delle emarginate, lucidamente consapevoli delle enormi difficoltà che tale condizione comporta a esseri come loro, che non riescono a capire i complessi meccanismi della società in cui si trovano a vivere. Pervase da un senso d'inquietudine e di sfiducia verso un mondo ostile, sono ineluttabilmente preda del vortice distruttivo dell'esistenza. Al crudele e arido mondo occidentale la scrittrice contrappone spesso quello delle Indie occidentali, cioè il mondo che fu della sua infanzia e della sua prima giovinezza, dove, nonostante i contrasti razziali e culturali, esistevano ancora calore, solidarietà umana, senso della vita e una natura amica e rigogliosa. Nel caso della R. non si può parlare di autobiografismo diaristico in quanto i dati concreti dell'infanzia, che riaffiorano continuamente, sono sezionati e oniricamente ricostruiti, arricchiti di connotati passionali e polemici densi di elementi simbolici e fantastici. In quanto alla tecnica narrativa, assai chiara appare la derivazione dal monologo interiore di J. Joyce e di V. Woolf, e l'ascendenza del point of view di H. James e di F.M. Ford.
Dopo il primo volume di racconti, The left bank and other stories, preceduto da un'entusiastica prefazione di Ford (1927), la R. ha pubblicato i romanzi Postures (1928; ripubblicato nel 1929 col titolo Quartet), After leaving Mr. Mackenzie (1931; trad. it., Dopo l'addio, 1975), Voyage in the dark (1934), Good morning, midnight (1939; trad. it., 1973). Ambientati nelle natie Antille sono i più recenti Wide Sargasso sea (1966; trad. it., 1971), un romanzo che le fece ottenere nel 1967 lo Smith Literary Award e lo Heinemann Award; e i racconti riuniti in Sleep it off, Lady (1976; trad. it., 1982). Altre novelle la R. aveva raccolto in Tigers are better-looking (1968). Nel 1984 è stata pubblicata una parte dell'epistolario (Letters 1931-66).
Bibl.: F. Whyndham, Introduction to Jean Rhys, in The London Magazine, 7 (gennaio 1960); D. Porter, Of heroines and victims: Jean Rhys and Jane Eyre, in The Massachusetts Review, 17, 3 (autunno 1976); L. James, Sun fire - painted fire: Jean Rhys as a Carribbean novelist, in Ariel, 8, 3 (luglio 1977); M. Thorpe, The other side: Wide Sargasso sea and Jane Eyre, ibid.; T. Staley, Jean Rhys, a critical study, ivi 1979; M.L. Emery, The politics of form: Jean Rhys's social vision in ''Voyage in the dark'' and ''Wide Sargasso Sea'', in Twentieth Century Literature, 28 (1982), pp. 418-30; D.L. Higdon, Shadows of the past in contemporary British fiction, Londra 1984, pp. 99-113; J.C. Oates, Romance and anti-romance: from Bronte's ''Jane Eyre'' to Rhys's ''Wide Sargasso Sea'', in Virginia Quarterly Review, 61 (1985), pp. 44-58; R. Webb, Swimming in Wide Sargasso Sea: the manuscripts of Jean Rhys's novel, in British Library Journal, 14 (1988), pp. 165-77; M. Fayad, Unquiet ghosts: the struggle for representation in Jean Rhys's ''Wide Sargasso Sea'', in Modern Fiction Studies, 34 (1988), pp. 437-52; L. Erwin, Like a looking-glass: history and narrative in ''Wild Sargasso Sea'', in Novel, 22 (1989), pp. 143-58.