Miniatore attivo a Parigi nella prima metà del sec. 14º. Forse allievo di maestro Honoré, P. rinnovò la tradizione della miniatura parigina, non solo nella disposizione delle scene e delle decorazioni (drôleries); l'arte di P. si impone, infatti, per il vivace realismo, per i tentativi prospettici delle architetture e la plasticità delle figure, che hanno fatto presupporre, se non un suo viaggio in Italia, certamente la conoscenza dell'arte toscana. Il suo nome si trova in due manoscritti conservati nella Bibl. Nationale di Parigi: la Bibbia scritta da Robert Billyng (1327) e il Breviario di Belleville, per il quale si servì certamente di aiuti, più volte copiato nel corso dei secc. 14º e 15º. Il libro d'ore che Carlo IV commissionò a P. come dono per Jeanne d'Évreux è da identificarsi con un manoscritto di piccolissimo formato, conservato ai Cloisters del Metropolitan Museum di New York, nel quale spicca un particolare uso del monocromo.