PROUVÉ, Jean
Architetto costruttore, nato a Parigi l'8 aprile 1901, figlio del pittore Victor (uno dei maestri della scuola di Nancy), legato saldamente alla tradizione francese in cui le figure di architetto, tecnico, ingegnere spesso si fondono. È il caso di G. Eiffel, di R. Maillard, di A. Perret. Lo stesso Le Corbusier aveva una conoscenza molto approfondita dei problemi tecnologici e di cantiere. P., che ha iniziato il suo lavoro come operaio in una fonderia, s'immette in questa problematica con il bagaglio enorme di un'esperienza pratica diretta.
Già nel 1923, interessato a partecipare in prima persona al processo d'industrializzazione dell'edilizia, apre un'officina cercando d'imporre nel mercato una nuova formula del rapporto progettazione-sperimentazione-produzione. È il tentativo di reintegrare la figura dell'architetto nel processo produttivo, in quotidiana collaborazione con i tecnici, gl'ingegneri, gli operai. Questa officina, per lo slancio del suo organizzatore verso una nuova tecnologia dell'architettura, ipotizzata del tutto simile a quella dell'areonautica o dei trasporti meccanici, è stata un punto di riferimento di molti architetti razionalisti tra cui A. Lurçat, W. Gropius, Le Corbusier. Il rapporto di P. con gli artisti dell'avanguardia è molto stretto. R. Maller Stevens lo assume nell'Union des artistes modernes fin dalla costituzione dell'associazione. Nel tempo l'officina di P. ha prodotto numerosi edifici "prototipo" con particolarità nei sistemi di copertura, di montaggio, d'impostazione delle strutture portanti, nella particolare lavorazione delle lamiere, ecc. (da ricordare la Maison du peuple di Clichy, 1937-39, con gli architetti E. Beaudouin e M. Lods; e le case di Meudon, 1949); ha prodotto inoltre elementi di arredo (pareti mobili, scaffalature, sedie, poltrone). Anche i materiali studiati sono molto numerosi: dal ferro all'alluminio, alle leghe leggere, alla plastica. Convinto della necessità di considerare il processo della costruzione come il frutto di un'armonica collaborazione tra tecnici e architetti, P. si è trovato in forte disaccordo con le nuove scelte delle grandi industrie edilizie francesi, tese alla realizzazione di sempre maggiori quantità attraverso figure professionali sempre più specializzate e distaccate dalla visione globale del processo produttivo. Dal 1960 P. fa parte del comitato di redazione della rivista Architecture d'Aujourd'hui. Nel 1963 ha ricevuto il premio A. Perret. Ancora oggi la sua officina a Maxeville (Nancy) produce con intensità, ed è meta di studenti e ricercatori.
Tra le sue opere più recenti: il progetto di concorso per il nuovo ministero dell'Educazione nazionale (1° premio, coll. J. Belmont); collaborazione alla Torre Nobel alla Défense (arch. J. de Mailly, Depussé).
Bibl.: Jean Prouvé, catalogo della mostra al Musée des Arts Décoratifs, Parigi 1964; M. Besset, Nouvelle Architecture Française, Teufen 1967; J. Prouvé, Une architecture par l'industrie, Zurigo 1971; D. Amouroux, M. Crettol, J. P. Monnet, Guide d'architecture contemporaine en France, Madrid 1972.