Scrittore francese (Nîmes 1884 - Boissise-la-Bertrand, Senna e Marna, 1968). Punto di riferimento obbligato per la storia letteraria del Novecento, scrittore di racconti nell'età giovanile, P. porta la sua attenzione su problemi strettamente linguistici, in seguito al fondamentale incontro con la poesia popolare malgascia e, soprattutto, con i proverbi. In polemica con i linguisti, con F. de Saussure in particolare, P. passa, nell'analisi del linguaggio, dalla parola alla frase nella ricerca di leggi che colleghino le parole al senso e il linguaggio al pensiero, pur non arrivando mai a formulare un proprio sistema. Questa esperienza lo porterà, con risultati molto discussi, alla critica letteraria.
Conseguita la laurea in lettere alla Sorbona (1905), si recò nel Madagascar dove insegnò al liceo di Tananarive (1907-09). Di ritorno a Parigi, fu professore di malgascio all'Ècole des langues orientales vivantes (1912). Durante la prima guerra mondiale fece da interprete alle truppe malgasce sul fronte francese. Nel dopoguerra le sue attività culturali si fecero più intense. Segretario della Nouvelle revue française dal 1920, ne divenne direttore (1925-40) dopo la morte di J. Rivière e venne anche assunto a far parte del comitato di lettura dell'editore Gallimard. Nel 1939 fece parte del Collège de sociologie. Nel 1941 fondò con J. Decour Les lettres françaises, impegnandosi al fianco delle forze di sinistra, dalle quali si distaccò a partire dal 1945; chiarì successivamente il proprio dissenso dai compagni di un tempo in De la paille et du grain (1948) e Lettre aux directeurs de la Résistance (1952). Fondatore e direttore dei Cahiers de la Pléiade (1945), direttore con M. Arland della rinnovata Nouvelle revue française (1953), instancabile organizzatore, fu considerato l'eminenza grigia della cultura francese del suo tempo. Nel 1945 ottenne il gran premio di letteratura dell'Académie Française. Nel 1951 gli fu consegnato il gran premio della città di Parigi. Dall'anno successivo divenne redattore capo della rinnovata NRF. Fu accademico di Francia dal 1965.
Nella produzione di P., in cui prevale la prosa saggistica riferita a questioni estetiche, la tendenza al surrealismo si fonde con l'esame metrico-stilistico e con la tipologia dei fatti letterari. L'esperienza linguistica, l'esperienza delle forme letterarie e figurative, la valutazione delle incidenze sociali concorrono a determinare una figura di intellettuale assai consapevole ma piuttosto eclettico. Dopo un soggiorno in Madagascar (1907-12) pubblicò l'antologia di poesia popolare malgascia Les hain-teny mérinas (1913). Chiamato alle armi nel 1914, raccontò la sua esperienza in Le guerrier appliqué (1917; trad. it. 1965) che gli valse gli elogi dei surrealisti, ai quali si avvicinò. Si cimentò nella narrativa (Le pont traversé, 1921; La guérison sévère, 1925), ma soprattutto nella saggistica, occupandosi prevalentemente di letteratura e linguaggio (Les fleurs de Tarbes ou la terreur dans les lettres, 1941, trad. it. 1989; Clef de la poésie, 1944, trad. it. 1969; Les causes célèbres, 1950, trad. it. 1952; Petite préface à toute critique, 1951), nonché di pittura contemporanea (Braque le patron, 1946, trad. it. 1946; Fautrier l'enragé, 1949; L'art informel, 1962). Nel 1975 è cominciata la pubblicazione della sua ricca corrispondenza.