Medico (Oraison, Provenza, 1774 - Parigi 1838). Collaboratore di Ph. Pinel nell'ospedale di Bicêtre e, successivamente, di R.-A. Sicard all'Istituto per sordomuti, è noto per il tentativo di educare il cosiddetto "selvaggio dell'Aveyron", un bambino dell'apparente età di dodici anni, incapace di parlare, trovato solo e completamente nudo nella boscaglia dell'Aveyron. Portato a Parigi (1800), si formò un gruppo di studio in seno alla Société des observateurs de l'homme, composto da L.-H. Jauffret, J.-M. Degérando, Sicard, G. Cuvier e Pinel, con l'intento di esaminarlo scientificamente, ma fu soprattutto I., per conto di Sicard, a prendersene cura: muovendosi all'interno di una prospettiva antropologica ed educativa largamente ispirata alla filosofia di E.-B. Condillac, I., contro Pinel che lo riteneva irrecuperabile, tentò, attraverso iniziative psicofisiche, didattiche e ludiche, il recupero di "Victor" (così egli stesso chiamò il ragazzo). La storia di questi tentativi è affidata a due scritti: Mémoire sur les premieres progrès de Victor de l'Aveyron (1801) e Rapport sur les nouveaux progrès de Victor de l'Aveyron (1807). A I. si deve anche uno dei primi trattati di malattie dell'orecchio, Traité des maladies de l'oreille et de l'audition (1821).