Marion, Jean-Luc
Filosofo francese (n. Parigi 1946). Fu allievo dell’École normale supérieure (1967-71), sotto la direzione di F. Alquié. Prof. nel 1981, dal 1995 insegna metafisica alla Sorbona (Paris IV) ove dirige il Centre d’études cartésiennes. Ha insegnato in univv. europee e americane, dirige la collezione di filosofia «Épiméthéé» ed è condirettore della rivista Les études philosophiques. Dal 2008 è membro dell’Académie Française. La riflessione di M. si è sviluppata intorno alle due direttrici fondamentali del lavoro storico interpretativo e della fenomenologia, condotta in un proficuo dialogo, anche polemico, con autori quali Levinas, Ricoeur, M. Henry e Derrida. I numerosi studi storici dedicati a Descartes, parallelamente ai lavori di edizione (1977) e di lemmatizzazione (1976; 1996) di testi cartesiani, hanno condotto a una trilogia critica (Sur l’ontologie grise de Descartes, 1975; Sur la théologie blanche de Descartes, 1981; Sur le prisme métaphysique de Descartes, 1986, trad. it. Il prisma metafisico di Descartes), cui si affiancano i volumi dedicati alle Questions cartésiennes (I, 1991; II, 1996) che costituiscono un riferimento essenziale per il dibattito storiografico attuale sul cartesianismo. Coniugando in maniera originale la grande attenzione ai testi e le metodologie interpretative più recenti, M. ha rinnovato profondamente gli studi indicando proficue direttrici di ricerca. Le sue opere di carattere fenomenologico sono al centro del dibattito filosofico europeo e americano, a partire dalle ricerche sul divino e la religione (L’idole et la distance, 1977, trad. it. L’idolo e la distanza; Dieu sans l’être, 1982, trad. it. Dio senza essere; Le visible et le revelé, 2005, trad it. Il visibile e il rivelato) in cui la fenomenologia risponde al tempo stesso alla nichilistica ‘morte di Dio’ e alla ‘crisi della metafisica’.