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LAPLANCHE, Jean-Louis

di Maria Rosaria Visco - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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LAPLANCHE, Jean-Louis

Maria Rosaria Visco

Psicoanalista francese, nato a Parigi il 21 giugno 1924. Laureatosi nel 1959 alla facoltà di Medicina di Parigi con una tesi su F. Hölderlin poi pubblicata (Hölderlin et la question du père, 1961), nel 1970 è diventato professore ordinario all'università di Parigi vii, dove ha creato e diretto un Centro di ricerche in psicoanalisi e psicopatologia nel cui ambito ha tenuto i corsi riuniti in parte nei cinque volumi di Problématiques (1980-87). Dal 1969 al 1971 è stato presidente dell'Association psychanalytique de France e nel 1975 ha fondato la rivista Psychanalyse à l'Université, di cui è tuttora direttore; dal 1973 dirige la collana "Bibliothèque de Psychanalyse" delle Presses Universitaires de France.

I suoi inizi sono caratterizzati dall'adesione alla teoria di J. Lacan, come attestano il lavoro su Hölderlin, il volume L'inconscient: une étude psychanalytique (1966; trad. it., 1980; contiene la relazione presentata con S. Leclaire al Colloque de Bonneval del 1959) e lo studio Fantasme originaire, fantasme des origines, origines du fantasme (in Les temps modernes, 1964; poi in vol., 1966; trad. it., 1988) scritto in collaborazione con J.-B. Pontalis. Sempre con Pontalis e con la consulenza di D. Lagache, ideatore del ''progetto'', dopo un lavoro di otto anni L. arriva all'enucleazione e alla sistematizzazione dei concetti fondamentali del pensiero freudiano e della teoria psicoanalitica a lui successiva, che verranno esposti nelle 400 voci del Vocabulaire de la psychanalyse (1967; trad. it., 1968). Quest'opera segna anche una tappa fondamentale nella riflessione di L. e rivela quella passione critico-esegetica che lo porterà alla direzione scientifica della traduzione francese delle Oeuvres complètes di Freud, iniziata nel 1978.

Il distacco dalle ipotesi lacaniane inizia parallelamente alle complesse polemiche all'interno della Société Française de Psychanalyse e alla scissione di Lacan e del suo gruppo, indirettamente indotta dallo stesso L. allora presidente della Société. Alla formula secondo cui l'inconscio è strutturato come un linguaggio egli oppone che l'inconscio è la condizione stessa del linguaggio e, successivamente, che è un "quasi-linguaggio-non-strutturato", realtà separata e non parallela al conscio; quanto alla nozione di ''fantasma originario'' arriverà a sostenere che essa non può non essere oggetto di uno scetticismo radicale. In Vie et mort en psychanalyse (1970; trad. it., 1972) si propone di cogliere contraddizioni e invarianti nella teoria freudiana relativa alla sessualità, all'Io e alla pulsione di morte. Negli anni Ottanta (con Problématiques, i, L'angoisse; ii, Castration-Symbolisation; iii, Sublimation; iv, L'inconscient et le ça; v, Le baquet-Trascendence du transfert; Nouveaux fondements pour la psychanalyse, 1987; trad. it., 1988) approda a una teorizzazione originale che non è più un ritorno "a Freud", ma un ritorno "su Freud", inteso a far subire a taluni concetti consistenti slittamenti di significato. Interessante il modello del baquet ("tinozza") ispirato alla Traumdeutung e alla lettera 52 di Freud: la relazione analista-paziente nel setting analitico, vista come base della teoria, sarebbe "un luogo pulsionale puro", sede di transfert del transfert originario e come tale scatenatrice di continue risignificazioni simboliche durante e dopo la cura. L'operazione che L. opera nella sua teoria e in quella di Freud sarebbe l'omologo di quanto egli riscontra nella seduta e nella cura.

Bibl.: S. Bleichmar, Un point de relance, in Psychanalyse à l'Université, 1989; J. Aboudrar-Salgo, ''Nouveaux fondements pour la psychanalyse'' de Jean Laplanche, in Revue Française de Psychanalyse, 1989; C. Le Guen, ''Nouveaux Fondements pour la psychanalyse'' de Jean Laplanche, ibid., 1989; J.-P. Valabrega, Une lettre de Jean-Paul Valabrega à Jean Laplanche, in Chronique des ''Oeuvres complètes'' de Freud, ibid., 1989; G.I. Fogel, rec. a J. Laplanche, News foundations for psychoanalysis, translated by D. Macey, Cambridge (Mass.)-Oxford 1989, in Psychoanalytic Quarterly, 1989; I. Barande, D'une nouvelle lecture de Freud par J. Laplanche, in Revue Française de Psychanalyse, 1991.

Vedi anche
Jean-Bertrand Pontalis Pontalis (propr. Lefèvre-Pontalis), Jean-Bertrand. – Filosofo e psicanalista francese (Parigi 1924 - ivi 2013). Laureatosi in Filosofia nel 1945 alla Sorbona, allievo di Sartre, con quest’ultimo ha collaborato alla rivista Les temps modernes, avvicinandosi successivamente alla psicanalisi dopo avere ... Sigmund Freud Fondatore della psicanalisi (Freiberg, Moravia, 1856 - Londra 1939). Le sue teorie hanno avuto un enorme impatto su tutti i settori della cultura (psicologia dell'arte, della religione ecc.) e hanno influito sulle ricerche antropologiche (B. Malinowski, A. Kardiner, M. Mead) e sugli indirizzi di medicina ... Didier Anzieu Anzieu ‹ãʃi̯ö´›, Didier. - Psicanalista francese (Melun 1923 - Parigi 1999). Laureatosi in filosofia alla Sorbona, si è specializzato in psicologia clinica, occupandosi, in particolare, di psicodramma e di uso diagnostico di test proiettivi. Tra il 1943 e il 1953 ha collaborato con J. Lacan; il rapporto ... Freud, Anna Freud ‹fròüt›, Anna. - Psicanalista austriaca (Vienna 1895 - Londra 1982) naturalizzata britannica, figlia di Sigmund. Nel 1927 si segnalava con un importante articolo sulla psicanalisi infantile (Zur Theorie der Kinderanalyse). In Das Ich und die Abwehrmechanismen (1936; trad. it. 1968) indicava nella ...
Tag
  • UNIVERSITÀ DI PARIGI
  • PULSIONE DI MORTE
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    Enciclopedia on line
    Psicanalista francese (Parigi 1924 - Beaune 2011). Oltre agli studî medici ha compiuto anche studî filosofici e letterarî. Fondatore (1970) e direttore del laboratorio di psicologia patologica e di psicanalisi all'univ. di Parigi VII, dove ha insegnato fino al 1993, nonché della rivista Psychanalyse ...
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