JACOTOT, Jean-Joseph
Pedagogista francese, nato a Digione il 4 marzo 1770, morto a Parigi il 30 luglio 1840. Professore a 19 anni nel ginnasio dove aveva compiuto i proprî studî, si laureò poi in legge. Nel 1791 fu capitano di artiglieria alle dipendenze di Dumouriez; poco dopo divenne direttore, e professore di varie discipline, al politecnico di Parigi. Deputato e ostile ai Borboni, fu costretto dalla Restaurazione a lasciare la Francia. Professore, dal 1818 al 1830, di letteratura francese all'università di Lovanio, vi sviluppò il metodo pedagogico che gli procurò fama e onori.
Opera fondamentale del J. è l'Enseignement universel, diviso in 5 voll.: I, Langue maternelle (Digione e Lovanio 1823; 7ª ed., Parigi 1852); II, Langues étrangères (Lovanio 1824; 7ª ed., 1852); III, Musique, dessin et peinture (ivi 1824; 7ª ed., 1852); IV, Mathématiques (ivi 1828; 3ª ed., 1841); v, Droit et philosophie panécastique (Parigi 1839; 2ª ed., 1840). Vi è esposto, in forma talora eccessivamente verbosa e polemica, il metodo del cosiddetto "insegnamento universale", basato sull'apprendimento mnemonico di un testo scritto in una data lingua, mediante il quale s'imparavano le altre lingue per minuto confronto con versioni fedeli e le altre scienze mercé digressioni organicamente derivate dal testo base (che, per il J., era principalmente il Télemaque di Fénelon, servitogli a insegnare il francese, senza conoscer l'olandese, ai suoi alunni di Lovanio). Tale metodo, nonostante molti difetti e astrattezze, insisteva sull'esigenza, già espressa dal Comenio, di far precedere la conoscenza dei fatti a quella delle regole, la lingua viva alla sua grammatica.
Bibl.: H. Göring, J.s Methode des Universalunterrichts, Vienna 1888; A. Wihrler, in Willmann e Roloff, Lexikon der Pädagogik, II, Friburgo in B. 1913, coll. 979-85 (con l'ulteriore bibliografia).